Un eroe del Triplete torna a Milano | Ma non all’Inter: tradimento senza precedenti
Da calciatore ha aiutato i nerazzurri a tornare sul tetto d’Europa, adesso da allenatore conta di finire sulla panchina del Milan.
«Sono quarantacinque anni che l’Inter stava aspettando… questo momento!», furono le parole pronunciate da Massimo Marianella al triplice fischio di Howard Webb. Parole che i tifosi nerazzurri non dimenticheranno mai, perché anche tra dieci, venti o trent’anni chi era al Bernabeu o davanti alla televisione vi saprà dire con chi era quel giorno e dove.
La vittoria contro il Bayern Monaco fu l’epilogo di perfetto del biennio di José Mourinho, e col senno di poi si può dire che sia stata la fine di un dominio durato quattro stagioni.
Il calcio vive di sliding door, e in quella stagione ve ne furono un paio che portarono l’Inter a sollevare la terza Champions League della sua storia. La prima, forse la più importante, la decisione di Guardiola e del Barcellona di acquistare Ibrahimovic a ogni costo. Risultato: il più grande affare della storia… dell’Inter. Lo svedese approdò al Camp Nou in cambio di Samuel Eto’o e 46 milioni di euro.
La seconda durante la gara di Kiev del 4 novembre. L’Inter non aveva ancora vinto nessuna partita del gruppo F – tre pareggi in altrettante gare – e a pochi minuti dal termine si trovava in svantaggio (gol di Shevchenko) e ad un passo dall’eliminazione. A cavallo tra l’86’ e l’89’, due lampi di Sneijder e Milito guidarono i nerazzurri alla vittoria.
In rampa di lancio
Sono trascorsi tredici anni da quel grande successo e quasi nessun membro di quella rosa è ancora in attività, ad esclusione di Balotelli e Arnautovic, che in quell’Inter disputò soltanto pochi scampoli di gara. Alcuni si sono reinventati in altre vesti, come commentatori, dirigenti o allenatori. Uno dei più in gamba è senza dubbio Thiago Motta.
L’italo-brasiliano in poco più di quattordici mesi ha trasformato il Bologna, che occupa la quinta posizione in campionato, a soli tre punti dalla zona Champions League. Il suo nome è tra i più gettonati per guidare una cosiddetta “grande” e, secondo Sportitalia, il Milan sarebbe interessato ai suoi talenti.
La situazione
Stefano Pioli sta vivendo il momento più delicato dal suo arrivo in rossonero. La sconfitta contro il Borussia Dortmund ha quasi messo fine al cammino in Champions del suo Milan, mentre in campionato la vetta dista sei lunghezze.
Per adesso il suo nome non è ancora in discussione, ma secondo quanto riportato da Sky Sport, non potrà più sbagliare: qualora non dovesse vincere contro il Frosinone, la sua panchina inizierebbe a traballare.