L’ex arbitro racconta tutto: la verità su Calciopoli | “Rifarei ogni cosa”

L’ex arbitro racconta tutto: la verità su Calciopoli | “Rifarei ogni cosa”

Luciano Moggi - LaPresse - Dotsport.it

Luciano Moggi - LaPresse - Dotsport.it
Luciano Moggi – LaPresse – Dotsport.it

Il ricordo dello scandalo più clamoroso nella storia del calcio italiano è ancora vivo. Un ex arbitro lo riporta a sorpresa in auge

Era l’estate del 2006 quando sul calcio italiano si abbatté un vero e proprio tsunami, lo scandalo delle intercettazioni telefoniche che svelarono la natura, non proprio lecita, dei rapporti tra l’ex direttore generale della Juventus Luciano Moggi e il sistema arbitrale dell’epoca.

L’intera vicenda soprannominata ‘Calciopoli’ dai media portò alla retrocessione in Serie B dei bianconeri e a una penalizzazione in punti ad altre tre società: Milan, Fiorentina e Lazio. Lo stesso Moggi e altri dirigenti apicali dell’epoca furono radiati, qualcun altro abbandonò per sempre il mondo del calcio.

Anche qualche arbitro fu condannato a qualche anno di squalifica. Tra questi colui che all’epoca era considerato il fischietto numero uno del nostro calcio insieme a Pierluigi Collina, vale a dire Massimo De Santis.

L’arbitro di Tivoli fu chiamato in causa come il capo della cosiddetta ‘combriccola romana‘, una sorta di mini cupola formata dai direttori di gara di origine laziale. Il nome di De Santis è legato soprattutto al gol dell’1-1 del Parma a Torino annullato a Fabio Cannavaro. Una rete che avrebbe consentito alla Lazio di agganciare la Juventus in testa alla classifica.

Calciopoli, diciotto anni dopo la nuova verità: tifosi sconvolti

Nel corso di una recente intervista rilasciata al quotidiano ‘La Repubblica‘, l’ex arbitro romano ha ribadito la sua totale estraneità a quel sistema che Luciano Moggi controllava e dirigeva a suo piacimento.

Sono trascorsi diciotto anni da quegli eventi ma De Santis nel porta ancora i segni addosso: “C’è ancora chi mi insulta per strada, ma io posso camminare con la schiena dritta a differenza di altri. L’Italia è il Paese con il maggior tasso di invidia e frustrazione. Capitano ignoranti che confondono persino Calciopoli con il calcioscommesse“.

Massimo De Santis - LaPresse - Dotsport.it
Massimo De Santis – LaPresse – Dotsport.it

Calciopoli, la confessione che non ti aspetti. Ma ormai il dato è tratto

De Santis dopo aver scontato la squalifica ha abbandonato la carriera arbitrale ma non del tutto il mondo del calcio: “Ho fatto il team manager in club di categorie inferiori, esperienze di cui conservo bellissimi ricordi”.

Oggi fa l’avvocato e se potesse tornare indietro non cambierebbe nulla: Rifarei tutto, sono una persona che trae positività dalle esperienze negative. E sono stato anche un paladino per i colleghi più giovani e ‘deboli’: a Coverciano, anche oggi potrei trasmettere tanto“.