Hai voluto i soldi? Goditeli in tribuna | Marotta nega il ritorno: all’Inter non c’è posto per gli ingrati
Marotta dice no al ritorno dell’ingrato. Per gente così non c’è posto tra le file dell’Inter. Continuerà a godersi i soldi in tribuna.
Matematicamente campione d’Italia dallo scorso 22 aprile, dopo aver battuto nel derby il Milan di Stefano Pioli, l’Inter di Simone Inzaghi è al lavoro sui campi di Appiano Gentile per prepararsi al meglio in vista del match esterno di venerdì sera contro il Frosinone di Eusebio Di Francesco.
Una sfida, quella in programma allo Stadio Benito Stirpe, valevole per la 36esima giornata di campionato in Serie A, che vedrà i nerazzurri affrontare nuovamente, a distanza di una settimana, una formazione invischiata nella lotta per non retrocedere.
Dopo aver incontrato e perso per la seconda volta in campionato contro il Sassuolo sabato scorso, i meneghini proveranno ovviamente a portare a casa i tre punti contro la formazione gialloazzurra non tanto per incrementare il proprio bottino in classifica quanto piuttosto per non rischiare di mettere in fila due sconfitte consecutive mai vistesi quest’anno.
Vista la voglia dei padroni di casa di mettere in cassaforte l’intera posta in palio, che potrebbe rivelarsi fondamentale ai fini della salvezza, la Beneamata sarà infatti chiamata a una partita accorta e precisa in cui, non è da escludere, Inzaghi potrebbe scegliere di schierare il suo undici migliore.
Marotta re del mercato: scudetto conquistato nonostante alcune cessioni illustri
Messe in archivio le vittorie del 20esimo scudetto e dell’ottava Supercoppa Italiana della sua storia, l’Inter dell’amministratore delegato, Beppe Marotta, traccia il bilancio di una stagione certamente positiva, pronta a concludersi con il collocamento in bacheca di due nuovi trofei. Due trofei, il tricolore e la Supercoppa, arrivati grazie a un operato molto attento e preciso in sede di calciomercato che, sorvolando sugli arrivi dei vari Thuram, Pavard, Frattesi e Sommer, ha visto il club di Viale della Liberazione privarsi, durante la scorsa estate, di pilastri come Onana, Skriniar, Lukaku e Dzeko.
Giocatori, questi, che, intoccabili nelle scelte della scorsa stagione del tecnico piacentino, hanno avuto diverse fortune lontani da Milano. Se il belga e il bosniaco hanno infatti fatto fin qui sicuramente bene con le maglie di Roma e Fenerbahçe, lo stesso non si può certo dire del camerunese e dello slovacco i quali, legatisi rispettivamente a Manchester United e Paris Saint Germain, hanno completamente tradito le aspettative della vigilia meritandosi il disappunto di tifosi e addetti ai lavori.
L’inesorabile declino di Skriniar: da titolare all’Inter a precario al Psg
Trasferitosi a parametro zero al Paris Saint Germain lo scorso luglio, dopo aver deciso di non rinnovare il contratto in scadenza con l’Inter, Milan Skriniar si prepara a lasciare la capitale francese a distanza di un solo anno dal trasferimento che avrebbe dovuto fargli compiere il tanto desiderato salto di qualità.
Un salto, concretizzatosi in realtà solo dal punto di vista economico (lo slovacco in Francia percepisce il triplo dello stipendio garantitogli dall’Inter), che, al contrario, non si è mai realizzato sul piano puramente sportivo dove, sebbene considerato dal tecnico dei parigini, Luis Enrique, il classe ’95 slovacco non è mai riuscito a ottenere quell’importanza avuta fino all’anno scorso all’ombra della Madonnina. Tornare a Milano potrebbe essere un’idea per risollevarsi, ma da Viale della Liberazione hanno già fatto capire di non essere disposti a riaccogliere gli ingrati che hanno preferito i soldi all’amore per la maglia.