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Deve salvarti la squadra per ‘2 miseri milioni’? | Sarri, l’agente è su tutte le furie: maxirinnovo o addio a zero

Sarri
Maurizio Sarri, allenatore Lazio, sconsolato durante un match della sua squadra/ANSA-Dotsport.it

Dopo la brutta sconfitta in casa dell’Atalanta, altra grana in casa Lazio dove è in bilico la posizione di uno dei pilastri della squadra.

Dopo lo splendido e per certi versi inaspettato secondo posto della scorsa stagione, in casa Lazio si sta vivendo un anno pieno di difficoltà e problemi che sono spuntati nei primi mesi, si è riusciti a nasconderli tra dicembre e gennaio, ma ora sono tornati tutti ed in maniera prepotente.

L’addio in estate di Milinkovic-Savic, colonna portante, giocatore fondamentale e vero top player della rosa biancoceleste, era stato in qualche modo coperto dall’arrivo di diversi calciatori, tra centrocampo e attacco, che sono stati chiamati all’ingrato compito di non far rimpiangere il Sergente.

Fare a meno di un uomo come Milinkovic, però, soprattutto per la sua capacità di essere decisivo in entrambe le fasi, la sua fisicità e la sua tecnica, non è una questione dalla risoluzione facile. E, così, la squadra ha avuto un avvio shock in campionato che la ha allontanata subito dalle prime posizioni. Le diverse vittorie consecutive tra dicembre e gennaio hanno fatto recuperare un po’ di punti, tanto da far risalire la Lazio al quarto posto in classifica.

Nelle ultime due gare, però, al netto dell’umiliazione subita nella Final Four di Supercoppa Italiana per mano dell’Inter, la squadra ha giocato molto male ed ha ottenuto soltanto un punto tra Napoli e Atalanta. Nella sfida di Bergamo, inoltre, la Lazio è stata dominata sotto tutti i punti di vista ed ha subito una sonora lezione che fa male alla classifica e allo spirito.

Stagione Lazio, bene le coppe male in campionato

Ora, i biancocelesti sono addirittura noni in classifica, a ben cinque punti di distanza dall’Atalanta quarta. A migliorare il bilancio della stagione, almeno fin qui, ci sono però le coppe, con la semifinale di Coppa Italia conquistata dopo la vittoria nel derby contro la Roma e da giocare contro la Juve e il passaggio del turno in Champions League che dà lustro e fa bene alle casse societarie.

Restano i problemi di un gioco poco brillante e di una squadra che fatica incredibilmente nel creare occasioni da gol. Un’anomalia per una squadra di Sarri, soprattutto se si pensa alla facilità con cui andava a rete la Lazio nella scorsa stagione. Ad influire negativamente sulla capacità realizzativa della squadra, però, sono soprattutto le stagioni sottotono che stanno vivendo due grandi protagonisti dell’anno scorso: Felipe Anderson e Mattia Zaccagni.

Zaccagni
Mattia Zaccagni, esterno offensivo Lazio, sempre più lontano al rinnovo con il club/ANSA-Dotsport.it

Zaccagni e il rinnovo, situazione critica

E, se la situazione contrattuale del primo ormai è chiara e si va verso il divorzio a fine stagione da svincolato, è ancora piena di interrogativi quella che coinvolge l’esterno d’attacco ex Verona. L’entourage di Zaccagni e il Presidente Claudio Lotito, infatti, avevano raggiunto un accordo verbale, circa il rinnovo del contratto, durante la scorsa estate ma, secondo quanto scrive Il Messaggero, alle promesse estive del Patron laziale non sono seguiti i fatti.

Per questo motivo, quindi, i rapporti tra le parti si sarebbero irrimediabilmente incrinati. Il nodo cruciale della questione è soltanto uno: il club ha offerto a Zaccagni un rinnovo a tre milioni di euro, bonus inclusi, mentre l’entourage del calciatore ne chiede tre netti, al di là dei bonus, anche per essere parificato ai big della squadra. Lo stallo ormai è palese e né il calciatore, né il suo entourage, al momento, hanno ricevuto alcuna proposta ufficiale del club (nemmeno una telefonata, come spiega il procuratore). Al momento, quindi, se non si sbloccherà qualcosa, con un contratto in scadenza nel 2025, sarà inevitabile una rottura definitiva e il divorzio tra le parti durante la prossima estate.