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Sollevò la Champions in faccia a Del Piero e Buffon | Ora torna a distanza di 21 anni: Pioli ne è elettrizzato

Milan 2003
Un’esultanza di alcuni giocatori che componevano il MIlan che vinse la Champions nel 2003/ANSA-Dotsport.it

Uno dei grandi Milan della storia è stato quello di Carlo Ancelotti che cominciò il suo ciclo con la vittoria della Champions nel 2003.

Il Milan leggendario di Silvio Berlusconi è stato dei club più vincenti della storia del calcio. Cinque Champions League conquistate, più altre tre finali perse, tra il 1989 ed il 2007 sono l’emblema delle grandi squadre che si sono avvicendate sotto la presidenza dell’ex Presidente di Milan e Monza.

I rossoneri, in quasi trent’anni di Presidenza del Cavaliere, hanno avuto almeno tre grandi cicli di successi, squadre fortissime formate da grandi allenatori e campioni indimenticabili in campo. Il primo ciclo fu quello degli Immortali di Arrigo Sacchi, poi ci fu quello degli Invincibili di Fabio Capello ed infine quello dei Bellissimi con Carlo Ancelotti in panchina.

L’epopea di quel Milan cominciò nella stagione 2002/2003 dopo che i rossoneri riuscirono a conquistare a fatica la qualificazione per i preliminari di Champions nella stagione precedente. In estate arrivarono Clarence Seedorf, Rivaldo e Alessandro Nesta e si aggiunsero ad una squadra che poteva contare già su tantissimi campioni come Filippo Inzaghi, Andriy Shevchenko, Serginho, Manuel Rui Costa, Gennaro Gattuso, Andrea Pirlo, Massimo Ambrosini, Paolo Maldini, Billy Costacurta e Nelson Dida.

Una squadra formidabile che però in quella stagione non ebbe vita facile. Dopo un ottimo girone d’andata, infatti, chiuso con il titolo di Campione d’Inverno, il Milan disputò un girone di ritorno deludente che lo fece scivolare al terzo posto a più di dieci punti di distanza dalla Juventus Campione d’Italia. In Champions la squadra, dopo due gironi eliminatori formidabili, fece fatica a passare il turno contro l’Ajax e ci riuscì solo grazie all’astuzia di Pippo Inzaghi al 94′ nel match di ritorno contro gli olandesi.

Champions e Coppa Italia, il grande 2003 rossonero

Anche la semifinale con l’Inter fu una sorta di Odissea, con il doppio pareggio che premiò i rossoneri per il gol realizzato in trasferta – la magia di Sheva – che all’epoca valeva doppio. La finale contro la Juventus a Manchester, poi, fu una partita brutta e tiratissima e il Diavolo riuscì a conquistare la sua sesta Champions League soltanto ai calci di rigori.

Da lì partì il ciclo vincente del Milan di Carletto Ancelotti che, tre giorni dopo il trionfo di Manchester, vinse anche quella che tuttora è la sua ultima Coppa Italia. Giocò pochissimo in Campionato e Champions, ma fu decisivo per la vittoria della Coppa Nazionale, un certo Fernando Redondo. Era arrivato a Milanello nell’estate 2020, ma a causa di diversi infortuni passò più tempo in infermeria che in campo.

Redondo
Federico Redondo, centrocampista Argentinos Juniors, figlio di Fernando; piace molto al Milan in ottica mercato/ANSA-Dotsport.it

Da un Redondo all’altro, l’interesse del Milan

Il regista argentino, in quattro stagioni, raccolse soltanto 33 presenze con la maglia rossonera, facendo vedere solo a sprazzi la sua immensa classe, ormai non più accompagnata da una condizione fisica accettabile. Proprio nel gennaio 2003, a Madrid, intanto, nasceva suo figlio Federico che ora gioca nello stesso ruolo del padre ed è finito nel mirino proprio del Milan.

Federico Redondo ha appena compiuto 21 anni e gioca nell’Argentinos Juniors dove ha già fatto intravedere tutte le sue qualità. Con il club argentino ha un contratto in scadenza nel dicembre 2024 ed ha il passaporto comunitario, essendo nato in Spagna. Il Milan vuole puntare sul ragazzo, ma al momento la sua valutazione di mercato, di circa 15 milioni, spaventa i dirigenti rossoneri. Ora, il ragazzo sarà seguito dagli osservatori milanisti nel torneo sudamericano di qualificazione alle Olimpiadi con la sua Argentina Under 23. Da lì in poi si capirà meglio il suo futuro.