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Serie A in lacrime, un’altra scomparsa dopo Gigi Riva | Il dolore di Fabio Capello: lo ha avuto alla Juventus

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Fabio Capello, ex grande allenatore italiano, ha perso in queste ore un compagno di squadra ai tempi in cui giocava nella Juventus/ANSA-Dotsport.it

Sono ore tristi e drammatiche per tutti gli amanti del calcio. Dopo l’indimenticabile Riva arriva un altro decesso doloroso.

La notizia della morte di Gigi Riva ha sconvolto tutti gli amanti del calcio, ma non solo. Un’intera Regione, la Sardegna, si è unita nel dolore per quello che può essere considerato uno dei simboli e dei personaggi più importanti che hanno vissuto e influito a far conoscere l’Isola in giro per il Mondo.

Riva non era sardo, ma lo è diventato d’adozione, da quando fu acquistato dal Cagliari, squadra in cui ha deciso di restare per tutta la vita e poi città in cui ha vissuto fino alla fine dei suoi giorni. Morte che è arrivata nella serata di lunedì 22 gennaio, quando all’Ospedale del capoluogo sardo si è spento quello che è da tutti considerato l’attaccante più forte della storia del nostro Paese.

Riva ha lasciato un vuoto incolmabile nel cuore di chiunque ha avuto il piacere di conoscerlo. Come uomo, schivo, riservato, timido, segnato dai dolori dell’infanzia e della vita; ma anche come calciatore, dirigente e accompagnatore di varie selezioni della Nazionale di calcio italiana.

Sì, perché Gigi Riva oltre ad indossare per tutta la vita la maglia del Cagliari, ha indossato quella della Nazionale con cui ha vinto un Europeo nel 1968 ed è arrivato in finale al Mondiale messicano del 1970, partecipando e segnando uno dei gol del 4-3 finale nella Partita del Secolo, la semifinale tra Italia e Germania. Rombo di Tuono, come fu soprannominato dal giornalista Gianni Brera, è ancora il recordman in quanto a gol realizzati in Nazionale: 35 in appena 43 partite giocate.

Lutti nel Mondo del calcio, da Riva a Musiello

Gigi Riva si è spento a 69 anni a causa un infarto che gli è costato la vita anche se non sembrava così grave e i medici pensavano fosse fuori pericolo. Nella mattinata di lunedì 22 gennaio si era rifiutato di fare un angioplastica e questo forse è stato letale per la sua vita. Il suo cuore comunque ha smesso di battere, ma l’eredità che ha lasciato a chiunque lo ha conosciuto o lo ha visto giocare non morirà mai.

Non solo Gigi Riva, purtroppo, ci ha lasciato nelle ultime ore. Nella mattinata di martedì 23 gennaio, infatti, un altro ex calciatore è morto a causa di una malattia fulminante che lo ha colpito e lo ha portato via in brevissimo tempo. Parliamo di Giuliano Musiello, ex attaccante anche di Juventus, Roma, Genoa e Avellino.

Musiello
Giuliano Musiello, ex calciatore, esulta dopo un gol segnato con la maglia della Roma/Profilo Facebook Scuola Calcio Femminile Musiello Saluzzo-Dotsport.it

Musiello, dalla Juventus alla scuola calcio

Con il club campano vinse, anche se ad ex aequo con Roberto Pruzzo, il titolo di capocannoniere della serie B, con 18 reti, nel 1975/76. Musiello aveva 70 anni e viveva a Saluzzo in provincia di Como. Nel 1973/1974 è stato anche compagno di squadra di Fabio Capello nella Juventus anche se in quella stagione giocò soltanto in Coppa Italia, segnando un gol contro il Cesena.

Dopo la Juve, giocò due campionati nella Roma di Nils Liedholm per poi passare al Genoa, all’Hellas Verona e al Foggia, prima dell’addio al grande calcio e ai trasferimenti in provincia per giocare con le maglie di Cuneo, Novara e Savona. Dopo aver appeso le scarpe al chiodo, Musiello aprì una scuola calcio a Saluzzo che ancora oggi porta il suo nome.