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UFFICIALE: non era doping ma “assoluta buona fede” | In panchina già per Juve-Sassuolo? Atteso il comunicato

Juve-Sassuolo
Un’immagine durante il match Sassuolo-Juventus della scorsa stagione che si è disputato ad aprile 2023/ANSA-Dotsport.it

Il prossimo turno di campionato propone la sfida tra bianconeri e neroverdi e un curioso intreccio riguardante casi di doping.

I match tra Juventus e Sassuolo, che si disputano almeno due volte all’anno da undici stagioni e cioè da quando i neroverdi sono saliti in Serie A e non sono più scesi, sono sempre state delle partite particolari, per un motivo o per l’altro.

A volte per i tanti ex tra campo e panchina, altre volte per l’accusa che i tifosi di altre squadre, non juventini, hanno riversato nei confronti dei giocatori del club emiliano, rei, a loro dire, di non impegnarsi abbastanza nelle gare contro la squadra bianconera, a causa della presunta amicizia che c’è sempre stata tra le due società (da qui è nato il nomignolo di “Scansuolo” che va a sostituire “Sassuolo”).

Negli ultimi tempi, però, le sfide della Juventus contro il Sassuolo sono state tutt’altro che facili e hanno visto i bianconeri perdere almeno una volta l’anno. Due stagioni fa gli emiliani sbancarono Torino con una vittoria per 1-2 conquistata in pieno recupero. Nella scorsa stagione ed in quella in corso, invece, è stato il Mapei Stadium il teatro delle sconfitte bianconere contro i neroverdi.

Quella del settembre scorso, terminata per 4-2 a favore del Sassuolo, per esempio, resta l’unica sconfitta stagionale della Juventus che incappò in una partita storta e sfortunata. Gara che si chiuse con la clamorosa autorete di Gatti a fissare definitivamente il punteggio e a decretare la vittoria dei neroverdi emiliani. Quel match ebbe uno strascico importante di polemiche anche per la mancata espulsione a Berardi per un intervento a gamba tesa su un avversario che l’arbitro giudicò solo da giallo anche dopo la revisione.

Sassuolo, Dionisi a rischio. Spunta l’idea Possanzini

Nonostante le due vittorie contro le prime della classe, Inter e Juventus, l’unica squadra a riuscire in tale impresa, a cui si è unita la vittoria di domenica scorsa contro la Fiorentina quarta in classifica, il Sassuolo non se la passa benissimo in classifica ed ha chiuso il girone di andata al 14esimo posto in classifica, a soli 19 punti. Una posizione che vede la squadra a pochi punti di distanza dalle ultime quattro, in una situazione che di certo non può andar bene in società.

Società che sta facendo valutazioni sul futuro di Alessio Dionisi. Se le cose dovessero precipitare, o comunque non migliorare nelle prossime settimane, la dirigenza neroverde avrebbe già pronto il sostituto dell’attuale tecnico. Si tratta di Davide Possanzini, attualmente allenatore del Mantova con cui sta facendo un autentico miracolo nel girone A della Serie C che guida, dopo la riammissione per ripescaggio, con sette punti di vantaggio dal Padova secondo. L’ex attaccante di Brescia e Reggina, tra le altre, piace anche perché è un adepto della scuola De Zerbi, ex mai dimenticato da queste parti, di cui è stato secondo fedele a Foggia, Palermo, Benevento, Sassuolo, appunto, e Shakhtar Donetsk.

Possanzini
Davide Possanzini, allenatore Mantova, potrebbe presto sedersi sulla panchina del Sassuolo/ANSA-Dotsport.it

Doping, la speranza della Juve. Pogba come Possanzini?

Possanzini, quindi, magari al più tardi nella prossima stagione, potrebbe essere il nuovo tecnico del Sassuolo. Nel 2009 l’ex attaccante visse una complicata e tormentata vicenda giudiziaria legata al doping, esattamente come la sta vivendo ora Paul Pogba, tesserato della Juventus, avversaria di turno del Sassuolo nella prossima giornata di Serie A.

Il Tribunale di Arbitrato per lo Sport (Tas) di Losanna il 29 gennaio 2009 squalificò Davide Mannini e Davide Possanzini, all’epoca dei fatti in forza al Brescia, per un anno perché si erano presentati in ritardo, il 1° dicembre 2007, al controllo antidoping in occasione della gara di serie B tra Brescia e Chievo. Il 20 marzo 2008 avevano subito una squalifica di 15 giorni dal Gui (oggi TNA), poi, come detto, a seguito del ricorso, aumentata ad un anno. Accogliendo l’istanza di revisione proposta dalla Figc per la squalifica di un anno inflitta Mannini e Possanzini, infine, il TAS ed ha confermato la prima sanzione di 15 giorni emessa dal Giudice di Ultima Istanza in materia di Doping del Coni. Pogba spera che la sua vicenda possa avere un epilogo altrettanto felice.