Non puoi restare qui, sei troppo giovane | Milan, parte il ‘progetto Ibra’: gli under 21 non giocano più
I rossoneri, con l’arrivo di Zlatan in società punteranno, non solo sui giovani, ma anche su calciatori di esperienza.
Negli ultimi anni il Milan ha dato il via ad un progetto virtuoso che, nello stesso tempo, ha fatto in modo di abbassare drasticamente il monte ingaggi e la media età della rosa. Basta spese folli tra stipendi e cartellini dei calciatori, ma via ad un piano lungimirante che punta all’acquisto di calciatori dal prezzo contenuto, giovani, ma soprattutto che possano creare valore in futuro.
Questo progetto è partito nell’estate 2019, la seconda con il Fondo Elliott in capo alla società, ma soprattutto la prima con Paolo Maldini e Ricky Massara (all’epoca affiancati da Zvone Boban) a capo della gestione tecnica rossonera. In quell’estate si misero le basi per far tornare il Milan ai vertici del calcio italiano e cominciò il progetto che poi ha portato al ritorno in Champions, allo Scudetto e alla semifinale di Champions League.
Arrivarono i vari Leao, Theo Hernandez e Bennacer, ma in generale i rossoneri cominciarono a schierare formazioni molto giovani e a contare su una rosa dalla media età molto bassa, una delle più basse in Italia e in Europa. Le cose, all’inizio di quella stagione con Giampaolo in panchina, non andarono benissimo, ma a gennaio ci fu una mossa che cambiò totalmente il destino del Diavolo.
Nella sessione invernale di mercato 2020, infatti, il Milan riuscì a tesserare Zlatan Ibrahimovic e Simon Kjaer. Due mosse, soprattutto la prima, decisive per la crescita della squadra e per creare il giusto mix tra gioventù, talento in ascesa ed incoscienza ed esperienza, carisma, voglia di vincere e leadership all’interno dello spogliatoio.
Ibra, ecco il nuovo ruolo nel Milan
Tutte cose, queste, che Zlatan Ibrahimovic portava in dote in maniera naturale, ma che ha messo al servizio dello spogliatoio, dei suoi compagni e del tecnico Stefano Pioli per far crescere il Milan e farlo diventare grande. La stagione successiva arrivò il secondo posto in classifica, mentre in quella ancora dopo, grazie anche all’arrivo di un altro esperto e pezzo da novanta, come Olivier Giroud, fu scudetto.
Ora, i rossoneri, senza Ibrahimovic e Maldini nello spogliatoio e con Kjaer ormai al capolinea, hanno perso un po’ di quel carisma e di quel senso di appartenenza e la società ha deciso di richiamare lo svedese in dirigenza per riportare un po’ di quei principi che sembrano essere persi. Non è ancora chiaro il ruolo preciso che Zlatan svolgerà all’interno del Milan, ma sono chiare le sue intenzioni.
Romero, poco spazio fin qui e l’ipotesi prestito a gennaio
Il Milan deve continuare a far crescere ed investire sui giovani, ma allo stesso tempo ha bisogno di gente esperta e carismatica per trainare il gruppo e dare una spinta nei momenti di difficoltà. Bene, quindi, gli esordi e la crescita dei vari Camarda e Simic, ma non basta. Anche seguendo queste indicazioni, ci sarà sempre meno spazio per Luka Romero, talento argentino arrivato in estate a parametro zero, dopo l’esperienza alla Lazio.
L’esterno offensivo classe 2004, fin qui, ha collezionato soltanto quattro presenze per un totale di 85′ in stagione. Non è stato inserito in lista Champions League e si trova una folta concorrenza nel reparto avanzato rossonero. Ecco che, quindi, di concerto con il club, sta prendendo sempre più forza l’ipotesi di una cessione in prestito nel mercato di gennaio.