Depennato dalla lista convocati | Scoppia il terremoto, Sarri costretto a farne a meno per un cavillo
Un’assenza che di certo non aiuterà i biancocelesti, alle prese con una prima parte di stagione tutt’altro che esaltante.
Esistono due versioni della stessa Lazio, apparentemente. C’è la Lazio di coppe, in grado di qualificarsi senza troppi problemi ai quarti di Coppa Italia e agli ottavi di Champions League, forse anche da prima in classifica. E poi c’è la Lazio di campionato, che a quanto pare è soltanto una versione sbiadita dell’altra, che fatica a segnare e trovare continuità di risultati.
Il pareggio di Verona è soltanto l’ultimo di una lunga serie di passi falsi della squadra di Maurizio Sarri, che, in questa strana Serie A 2023-24, rischia di scivolare fuori dalla top-10 senza, allo stesso tempo, allontanarsi troppo dalla zona Champions. Se volessimo guardare il bicchiere mezzo pieno si potrebbe indicare questo, ma in realtà la distanza che separa i biancocelesti dalle concorrenti in vetta appare ben più ampia di quanto la classifica non dica.
Dopo quindici giornate, la Lazio è riuscita in una sola occasione a vincere più gare consecutivamente – tre, a cavallo tra l’ottava e la decima. Una mancanza di continuità che trova le su radici nelle difficoltà in fase offensiva. A questo punto della passata stagione, la casella dei gol realizzati segnava il numero 26, che rendeva l’attacco biancoceleste il quarto migliore del campionato. Nell’arco di un anno, dunque, c’è un calo del 38% in termini di gol segnati (16), che in parole povere vuol dire: tutte le squadre che hanno meno della Lazio si trovano nella parte destra della classifica.
Attacco ingolfato
Le difficoltà collettive vengono sottolineate dai numeri dei singoli. La Lazio ha portato soltanto 10 giocatori a segno in tutte le competizioni e, di questi, soltanto la metà è andata in gol almeno due volte. Tutto ciò porta a delle storture alquanto incredibili: Ivan Provedel ha segnato lo stesso numero di gol di Felipe Anderson, Taty Castellanos e Daichi Kamada.
Fino alla gara del Bentegodi anche Mattia Zaccagni era fermo a quota uno, ma è riuscito finalmente a sbloccarsi dopo due mesi e mezzo di digiuno (ultimo gol datato 27 settembre contro il Torino). A rendere ancor più complessa la situazione dell’attacco, ci ha pensato l’infortunio di Gustav Isaksen.
Tempi incerti
L’ala danese è stata costretta a chiedere il cambio durante la partita di martedì contro il Genoa, dopo aver accusato un problema muscolare. «Gli accertamenti hanno evidenziato una lesione distrattiva a carico del retto femorale della coscia sinistra», si legge sul comunicato ufficiale emesso dal club.
La Lazio non ha reso noto i tempi di recupero, ma ad oggi appare probabile che Isaksen abbia concluso anzitempo il suo 2023. Al massimo, Sarri potrebbe sperare di riaverlo per l’ultimo impegno dell’anno contro il Frosinone, in programma il 29 dicembre.