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Conte, svelato il segreto dei ‘cicli brevi’ | I litigi non c’entrano niente, spunta un dettaglio inquietante

Antonio Conte, allenatore del Tottenham, durante la partita di Champions League contro il Milan. 14 febbraio 2023 (© AnsaFoto) – dotsport.it

Un suo ex giocatore della Juventus ha rivelato uno dei motivi per cui il tecnico non potrà mai restare a lungo sulla stessa panchina.

Sarà il più corteggiato d’Italia. Antonio Conte è tornato nella sua Torino, dopo l’ultima esperienza in terra inglese, con una sola idea in mente: allenare nuovamente in Serie A. In realtà, se vogliamo essere sinceri, il suo primo pensiero ha riguardato la famiglia, con la quale ha cercato di recuperare il tempo perso dopo 18 mesi distanti, prendendosi un anno sabbatico.

L’allenatore quattro volte scudettato ha già ricevuto le prime avances in autunno, che ha prontamente respinto. Aurelio De Laurentiis ha cercato di convincerlo in tutti i modi a prendere le redini del suo Napoli, dopo la pesante sconfitta interna contro la Fiorentina dello scorso 8 ottobre. Ma l’ex Juventus e Inter non ha voluto sedersi nuovamente su una panchina in corsa, dopo quanto accaduto al Tottenham.

Il ritorno a Londra è stato diverso da come se l’aspettava. A differenza dell’avventura al Chelsea, stavolta la famiglia non l’ha seguito in Inghilterra, qualcosa che lui stesso pubblicamente ha ammesso di aver sofferto. Poi la morte di tre persone a lui molto care, Gianluca Vialli, Sinisa Mihajlovic e Gian Piero Ventrone, entrambi scomparsi prematuramente per problemi di salute.

Lutti che lo hanno portato a rivalutare le priorità: «Quello che è successo mi sta facendo pensare che probabilmente è ora di trascorrere più tempo con gli affetti e gli amici, il lavoro non è tutto».

Domani

Per quanto riguarda il futuro, la sua tattica è incentrata sull’attesa. È pienamente cosciente di essere il tecnico che riceverà più telefonate dai grandi club italiani il prossimo giugno, qualora dovessero liberarsi una o più panchine. E, ad oggi, almeno tre squadre sono in lizza per cambiare a fine stagione.

Il divorzio tra Mourinho e la Roma appare ormai scontato, dal momento che non risultano né all’ordine del giorno né nel prossimo futuro trattative per un rinnovo. Se il Milan dovesse proseguire su questa china, è difficile immaginare che Pioli possa restare anche il prossimo anno. E poi c’è sempre il Napoli. Sullo sfondo, la sua Juventus, la cui panchina si libererà soltanto se sarà Allegri a dire addio (a oggi improbabile).

Marco Borriello e Antonio Conte si abbracciano dopo la vittoria della Juventus contro il Cesena. 25 aprile 2012 (© AnsaFoto) – dotsport.it

Metodo

Chi decide di assumere Antonio Conte è pienamente cosciente dei suoi metodi di lavoro molto duri. Recentemente ne ha parlato a Marco Borriello, suo giocatore alla Juventus per sei mesi durante la stagione 2011-12.

«Con lui vomitavo», ha dichiarato alla BoboTv. «Eravamo seguiti dalla Mapei, con il professor Sassi sotto un capannino a controllare tutto, anche i battiti. Quando uno abbassava un attimo i battiti arrivava il richiamino: dovevi alzare l’intensità. Sono arrivato a 196 battiti. Ero appena prima dell’infarto, il 99% dello sforzo». Lavori che producono enormi risultati, ma che sono anche il motivo, secondo l’ex attaccante napoletano, per cui Conte non può avere vita lunga sulla stessa panchina: «Dopo due anni non sopporti più certi ritmi».