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Dal ‘nuovo Henry’ al declino tristissimo | Si rilancia in Serie A: lo prendono a 0

Henry
Thierry Henry, ex attaccante, esulta dopo uno dei tanti gol realizzati con la maglia dell’Arsenal/Dotsport.it

Un calciatore che sembrava potesse ripercorrere la carriera dell’asso francese si è un po’ perso con il tempo, ma può rilanciarsi nel nostro campionato.

Negli anni ’90 la nostra Serie A era senza ombra di dubbio il campionato più bello, più ricco e competitivo al Mondo. Le nostre squadre vincevano ripetutamente le tre coppe europee, quasi ogni anno c’erano più finaliste italiane nelle tre diverse competizioni Uefa e per ogni calciatore era un sogno venire a giocare nelle nostre squadre più blasonate.

Il livello del nostro campionato era talmente alto che alcuni calciatori, che poi avrebbero fatto la storia del calcio, non riuscivano ad integrarsi bene e trovavano difficoltà con la nostra Serie A piena zeppa di difensori forti e tosti e di squadre tatticamente preparatissime. Capitava così che gente come Vieira, Dennis Bergkamp ed il pallone d’oro Stoichkov venisse ceduta dopo una o due stagioni deludenti.

Ha avuto anche meno per mettersi in mostra in Italia, invece, Thierry Henry. Uno dei calciatori più forti di ogni epoca, tra i migliori giocatori francesi di sempre, delizioso dal punto di vista tecnico e letale sotto porta, dopo aver vinto il Mondiale da giovanissimo con la Francia nel 1998 ed essere esploso con la maglia del Monaco, viene acquistato dalla Juventus nel mercato invernale del campionato 1998/1999.

Con la maglia bianconera, però, gioca solo la seconda parte di quella stagione e resta un oggetto alquanto misterioso. Sole due reti realizzate, quelle nella vittoria della Juventus per 3-1 in casa della Lazio che poi costerà ai biancocelesti anche lo Scudetto, e tanta fatica a trovare spazio e inserirsi. L’allenatore bianconero dell’epoca, Carlo Ancelotti, che a febbraio subentrerà al dimissionario Marcello Lippi, non lo inquadra bene tatticamente.

Come Henry, ma al contrario?

Henry è costretto a giocare addirittura esterno a tutta fascia, con compiti di copertura. Un ruolo che non gli si addice, tanto che in estate arriverà la cessione all’Arsenal. Da lì in poi la storia e nota. Tra Londra e Barcellona, Thierry diventa un fenomeno, realizza caterve di reti e vince tutto ciò che c’è da vincere.

Da sempre paragonato a lui, anche per il Paese d’origine e d’appartenenza e gli esordi scintillanti con la maglia del Monaco, è stato invece Anthony Martial che, rispetto al suo illustre connazionale, potrebbe compiere il percorso inverso. L’esterno offensivo non ha ancora compiuto 28 anni, ma la sua carriera sembra da qualche stagione ormai in netto ed inesorabile declino.

Martial
Anthony Martial, attaccante Manchester United, potrebbe cambiare maglia per dare una svolta alla sua carriera/Dotsport.it

L’Italia per risollevarsi, gli scenari

Troppe aspettative forse su un ragazzo che, dopo i prodigi al Monaco, diventa il 19enne più costoso di sempre, quando il Manchester United spende 50 milioni di euro più 30 legati ai vari bonus per acquistarlo. Le prime stagioni sono positive, poi il lento inesorabile declino che lo porta ad essere ceduto in prestito al Siviglia. Anche qui le cose non vanno per il verso giusto e il francese diventa ormai un oggetto misterioso.

Negli ultimi anni è stato accostato a diversi club italiani. Juventus e Inter su tutte, ma anche la Roma. Il problema resta un ingaggio elevato, ma cambiare aria potrebbe essere la mossa decisiva per il suo futuro. Martial in Italia è una suggestione di cui spesso si è parlato e che potrebbe diventare realtà nei prossimi mesi anche per dare una svolta alla carriera dell’ex enfant prodige del calcio francese.