Pioli, lo strano caso della convocazione sospesa | Lo hanno chiamato, ma lui non ha risposto
Uno dei talenti rossoneri è stato più volte cercato dal commissario tecnico, senza successo: «La palla è nel suo campo».
Mai sosta fu più benedetta. La finestra per le nazionali, l’ultima fino a marzo 2024, fermerà i campionato per il terzo weekend stagionale e potrà essere utile a molte squadre per ricaricare le pile, almeno dal punto di vista mentale. Il Milan è una di queste, alle prese con il peggior momento in termini di risultati dell’era Pioli: una sola vittoria nelle ultime sei partite.
La rimonta contro il Paris Saint-Germain avrebbe dovuto servire come slancio per riprendere l’inseguimento all’Inter, ma così non è stato. Eppure, nonostante l’infortunio immediato di Leao, la gara del Via del Mare sembrava essersi incanalata sui binari giusti, avendo concluso la prima frazione avanti di due reti. È basta poco per gettare tutto al vento.
Con il primo posto distante otto lunghezze, la preoccupazione più impellente è rappresentata dalle inseguitrici. Il prossimo appuntamento, al momento, appare come uno scontro diretto per un posto in Champions League, perché a San Siro arriverà la Fiorentina di Vincenzo Italiano, che in caso di tre punti agguanterebbe i rossoneri in classifica.
Una partita molto complessa, alla quale non prenderanno parte né il numero dieci portoghese – si spera di recuperarlo per il Borussia Dortmund – né Olivier Giroud, fermato per due giornate dal giudice sportivo per aver «rivolto espressioni ingiuriose al Direttore di gara».
Situazione
Ecco perché la speranza principale di Stefano Pioli è che nessuno degli otto convocati dalle rispettive nazionali torni acciaccato. In difesa la rotazioni sono cortissime dopo gli infortuni di Kalulu e Pellegrino, che ne avranno ancora per molto. Le uniche buone notizie filtrano dalle condizioni di Pulisic e Kjaer, che secondo Sky Sport puntano di tornare a lavorare in gruppo da lunedì.
Per quanto riguarda il reparto di centrocampo, Loftus-Cheek è pronto a riprendersi il posto da titolare a centrocampo, dopo aver saltato le ultime partite per infortunio. Assieme a lui scalpita Yacine Adli, pronto a farsi trovare pronto a conquistarsi nuovamente spazio, dopo due partite senza aver disputato neanche un minuto.
Indecisione
Dopo una comparsata nella scorsa stagione, l’ex Bordeaux è riuscito a ritagliarsi un piccolo spazio (298′). Ancora poco per comprendere, però, se sia abbastanza per evitare che a gennaio venga aperta nuovamente la porta al prestito, qualcosa che il giocatore aveva rifiutato in estate.
Adli è chiamato anche a decidere, una volta e per tutte, quale nazionale scegliere tra Francia e Algeria. Dopo aver militato nell’intera trafila giovanile dei Bleus, a maggio scorso sembrava che avesse optato definitivamente per il paese originario dei suoi genitori. Notizia smentita dal ct Djamel Belmadi in conferenza stampa lunedì: «Ho parlato con lui più volte dai tempi del Bordeaux. La palla è nel suo campo. Ho effettuato l’approccio in ambito tecnico spiegandogli il progetto. Non c’è bisogno di fare altro per convincerlo, ma non ha detto di essere disponibile».