Sinner, notizia MACABRA dall’infermeria: deve rinunciare ad una sua parte del corpo | Non tornerà mai come prima
Una notizia che lascia basiti tutti gli appassionati di tennis e Jannik Sinner, dovrà fare a meno di una parte del corpo, la carriera è a rischio
Sinner ha conquistato un mese fa la vetta del ranking mondiale. Un traguardo incredibile per il campione e per tutto il tennis italiano, con l’altoatesino come porta bandiera di un movimento in forte crescita come è stato testimoniato dalla vittoria dell’ultima Coppa Davis e gli ottimi risultati anche delle colleghe del circuito femminile.
Ennesimo trionfo per Jannik nel torneo disputato ad Halle in Germania, il primo sull’erba della stagione e ottimo test in vista di Wimbledon, terzo grande slam della stagione dopo gli Australian Open e i Roland Garros.
Un altro grande appuntamento si terrà la prima domenica d’agosto con il torneo valido per le Olimpiadi di Parigi, che non varrà nessun punto per il ranking, ma con in gioco una medaglia d’oro.
Tanti i rivali che contenderanno a Sinner lo scettro ma in questo momento è lui il tennista da battere, in grado di trionfare su ogni superficie e di tornare in campo in splendida forma anche dopo un infortunio.
La vicenda surreale di un collega di Jannik Sinner
Un altro giovane talento è Ignacio Buse, 20enne che è stato sottoposto un anno fa a una delicata operazione alle tonsille. Il peruviano, numero 315 ATP, si è qualificato per il tabellone principale dell’ASPRIA Tennis Cup – Trofeo BCS.
Ha raccontato la sua vicenda umana: “Mi era venuto il mal di gola. Ho preso l’antibiotico e mi è passato in tre giorni. Quattro giorni dopo mi è tornato di nuovo, così ho preso un antibiotico ancora più potente”.
Un’operazione d’urgenza non ha impedito al tennista di tornare a giocare
All’improvviso il peggioramento per il peruviano: “Sperando che passasse, mi sono recato in Colombia per giocare un Challenger. Ma il venerdì sera, due giorni prima di esordire, ero arrivato al punto in cui dalla gola non passava neanche la saliva. Non riuscivo quasi a respirare“.
La corsa in ospedale per risolvere il problema: “Si erano formati diciotto centimetri di pus, quando non dovrebbero essercene più di due. Mi hanno operato d’urgenza, potevano esserci complicazioni se fosse arrivato ai polmoni. Questa esperienza mi ha insegnato una cosa molto importante: è meglio prevenire che lamentarsi”.