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Accetterei tutto, tranne l’anticalcio di Allegri | Crack nello spogliatoio Juve: a giugno pronte le valigie

Allegri
Massimiliano Allegri, allenatore Juventus, non ha ancora chiaro quale sarà il suo futuro/LAPRESSE-Dotsport.it

Non è ancora certo il futuro del club bianconero, soprattutto per quel che riguarda la guida tecnica. Fondamentale lo spogliatoio.

Da diversi anni ormai si è aperta l’eterna discussione tra giochisti e risultatisti. I primi sono interessati a vedere la propria squadra giocare bene a calcio, tenere molto il pallone e imporre la propria manovra agli avversari; mentre i secondi preferiscono ottenere il risultato ad ogni costo, anche privilegiando la fase difensiva a quella offensiva e lasciando la palla spesso e volentieri agli avversari.

Questa discussione è diventata talmente tanto di culto che ha ispirato due filosofie diversi di intendere e fare calcio, con allenatori, critici e giornalisti da una parte ed altri addetti ai lavori e allenatori dall’altra. Tra i risultatisti c’è senza ombra di dubbio anche Massimiliano Allegri.

L’allenatore della Juventus è ormai conosciuto come quello che preferisce difendere e prendere un gol in meno degli avversari, quello che non è importante come si vinca, basta che si vinca e quello del “corto muso”. Nell’ultimo periodo si è un po’ esagerato prendendo le parti di una o dell’altra posizione, soprattutto perché poi si finisce per criticare e/o difendere a prescindere senza oggettività.

Allegri è stato sia carnefice che vittima di questa situazione, giocando un po’ sulla concezione del risultatista e venendo difeso a prescindere da alcuni giornalisti o addetti ai lavori. Al contrario, invece, c’è chi lo attacca a prescindere e non ne riconosce nemmeno i meriti quando c’è da farlo.

Allegri resta? Non al 100%

Ora, è innegabile però che negli ultimi anni, soprattutto da quando non arrivano più nemmeno i risultati, il gioco di Allegri non sia proprio questa gran cosa da vedere e la Juventus difficilmente riesce a far emozionare e divertire il pubblico, tifosi bianconeri compresi. Contro il Frosinone, domenica scorsa, nonostante la vittoria, per esempio, si è vista una Juve per ampi tratti della partita messa sotto dai ciociari, sia dal punto di vista della manovra che sotto quella del possesso palla.

Cristiano Giuntoli, Football Director della Juventus, ha confermato ufficialmente ai microfoni l’allenatore bianconero e ha ribadito come Allegri abbia ancora un anno di contratto con il club. Un altro anno insieme e poi si vedrà? Probabile, ma di certo non sicuro al 100%. Molto dipenderà anche dai risultati che il tecnico otterrà a fine stagioni e dall’umore dello spogliatoio.

Soulé
Matias Soulé, attaccante Frosinone, dovrebbe tornare alla Juve al termine di questa stagione/LAPRESSE-Dotsport.it

Chiesa e Soulé, con Allegri poco spazio. Che succede?

Se il secondo, o male che vada il terzo posto, e magari la vittoria della Coppa Italia, sarebbero una garanzia per la riconferma di Allegri, di certo c’è da stare meno tranquilli per quel che riguarda lo spogliatoio. Diversi calciatori sono stanchi del modulo adottato dall’allenatore. Uno 352 che limita molti di loro, primo tra tutti Federico Chiesa che resta un patrimonio del club.

Anche Matias Soulè, fantasista del Frosinone, ma di proprietà della Juve che si sta mettendo in mostra alla grande in questa stagione e a luglio tornerà a Torino, difficilmente troverebbe posto con l’attuale modulo adottato da Allegri. Questi malumori o comunque queste prese di posizioni potrebbero comunque far cambiare idea alla società che a quel punto potrebbe decidere di optare per la rivoluzione tecnica.