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In Serie A lo chiamavano ‘il nuovo Messi’ | Ma ora è finito malissimo: costretto a firmare in Romania

Messi
Lionel Messi durante la premiazione di uno dei tanti palloni d’oro ricevuti in carriera/ANSA-Dotsport.it

Arriva l’accordo con un club rumeno per il calciatore che ha vissuto anni da grande promessa del nostro campionato.

Dal 2009 ai giorni nostri, insieme a Cristiano Ronaldo, ha dominato la scena calcistica mondiale, diventando simbolo, emblema, idolo e stella assoluta dello sport più seguito al Mondo. Per molti può essere considerato addirittura il calciatore più forte di tutti i tempi, davanti anche a miti assoluti come Pelé e Maradona che sembravano intoccabili.

Parliamo ovviamente di Lionel Messi che è stato il calciatore più amato e vincente degli ultimi quindici anni. Una carriera piena di gol, magie, successi, vittorie a cui mancava l’acuto finale: eguagliare Maradona con le vittorie in Nazionale ed essere decisivo in una di queste.

Con la vittoria da Capitano, simbolo, trascinatore e protagonista assoluto del Mondiale in Qatar del dicembre 2022, un anno dopo la conquista anche della Copa America, Messi ha sfatato anche l’ultimo tabù che molti, soprattutto in Patria, gli contestavano e facevano pesare e si è definitivamente seduto al tavolo con i più grandi della storia del calcio, per alcuni come detto il più grande.

In un’epoca e in un’era caratterizzate dalla sua presenza nel mondo del calcio è stata ovviamente sdoganata anche la figura del calciatore che lui rappresenta. Grazie a Messi, infatti, in un calcio sempre più veloce, fisico e basato su muscoli, duri allenamenti e atletismo, si è cercato allo stesso modo di puntare su calciatori brevilinei, imprevedibili e dal tocco di palla veloce e spiazzante, ma soprattutto dalla tecnica sopraffina.

Da Messi in poi, tanti brevilinei su cui puntare

Si è cercato, insomma, di avere in squadra dei piccoli Messi che avrebbero potuto fare la differenza con la propria velocità di pensiero, tecnica e capacità di saltare l’uomo e creare la superiorità numerica. Questo tipo di calciatore ha popolato quasi sempre una delle due fasce esterne d’attacco, spesso a piede invertito ma, come nel caso di Messi, ha funto anche da attaccante centrale, il cosiddetto Falso Nueve.

E, così, sono emersi, soprattutto nelle squadre spagnole, in quelle allenate da Guardiola o in quelle che si basavano sul tiki taka e un certo stile di gioco, i classici calciatori brevilinei, veloci nei piedi e nei pensieri e capaci di far ammattire le difese avversarie. I Villa, gli Alexis Sanches, i Pedro, i Bernardo Silva, i Foden, i David Silva, gli Isco, insomma, giusto per fare alcuni nomi.

Falco
Filippo Falco, ex fantasista del Lecce, ha appena firmato per il club rumeno del Cluj/ANSA-Dotsport.it

Dalla Serbia alla Romania, nuova esperienza per Falco

In Italia ci si è spesso incartati con queste soluzioni. Qualche anno fa, per esempio, il Lecce aveva trovato un calciatore brevilineo che ha fatto le fortune del club salentino sia in Serie B che, per alcuni mesi, anche in Serie A. Si trattava di Filippo Falco, per tutti Pippo, che ha girato mezza Italia ed ora anche mezza Europa. Nella sua carriera ha vestito anche le maglie di Cagliari, Lecce, Pescara, Perugia, Benevento, Cesena, Bologna, Trapani, Juve Stabia, Reggina e Pavia.

Qualche anno fa passò dal Lecce alla Stella Rossa di Belgrado ed ora, da poche settimane, ha rescisso il contratto con il club serbo. Per Filippo Falco, però, si è appena aperta una nuova opportunità all’estero che lo porta in Romania. Il 32enne esterno d’attacco tarantino, infatti, ha firmato con il Cluj, club rumeno allenato da Adrian Mutu, che è in lotta per il titolo.