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Pazza idea: Marotta riporta Ilicic in Serie A | Maglia 72 e firma a titolo definitivo: ma non Josip, è il suo ‘erede’

Marotta-maglia Ilicic
Giuseppe Marotta, amministratore delegato Inter, e la maglia numero 72 nerazzurra che fu di Josip Ilicic e potrebbe andare ad un nuovo gioiello sloveno/ANSA/Inter.it-Dotsport.it

L’amministratore delegato nerazzurro sempre attento sul fronte mercato e già pronto alla prossima sessione estiva.

Sono stati tanti i talenti che hanno calcato i terreni di gioco della nostra Serie A nel corso degli anni. Soprattutto tra gli anni ’80 e i primi anni 2000, infatti, il nostro Campionato era quello preferito da tutti i campioni in giro per il Mondo e le nostre squadre più forti, ma anche a volte quelle di periferia e di provincia, si assicuravano i migliori calciatori in circolazione.

Soprattutto dal 2010 in poi, purtroppo, la nostra Serie A è risultata sempre meno attraente, soprattutto per una questione economica e di stipendi. I talenti e i campioni sono diminuiti e quei pochi che sono arrivati o che già ci giocavano hanno potuto fare la differenza molto più facilmente.

Uno di questi, per esempio, è stato Josip Ilicic, raffinatissimo fantasista sloveno che in Italia ha vestito le maglie di Palermo, Fiorentina e Atalanta. In Sicilia e con la maglia viola ci sono stati sicuramente momenti positivi, stagioni importanti, ma con troppi alti e bassi per farlo diventare un top della nostra Serie A. Quando però era in giornata faceva vedere dei colpi difficilmente replicabili.

Il miglior Josip Ilicic, però, si è sicuramente ammirato a Bergamo con picchi di classe e talento che hanno illuminato il nostro campionato, la squadra che per molti anni è stata la più bella d’Italia e anche la Champions League. Indimenticabile è stato il periodo tra il 2019 e il 2020 e quella stagione prima del Covid in cui trascinò l’Atalanta ai quarti di Champions League.

Ilicic, tra colpi di magia e depressione

La pandemia che costrinse tutto il Mondo in casa in pieno lockdown per più di due mesi, però, scoperchiò tutti i punti deboli di un campione dai colpi deliziosi, dalla classe con pochi precedenti, ma anche dal carattere fragile e con dei mostri che ogni tanto arrivano nella mente e sono impossibili da battere, sicuramente più difficili di un calcio di punizione, di una pennellata delle sue.

Gasperini e l’Atalanta non hanno più rivisto quell’Ilicic ammirato pre-Covid e, anche se poi è tornato in campo, la depressione e i periodi di buio erano sempre più forti della sua voglia di giocare a calcio, tornare ad incantare il pubblico ed essere decisivo per i propri compagni.

Sesko
Benjamin Sesko, attaccante Lipsia, esulta dopo un gol segnato con la maglia della sua Nazionale slovena/ANSA-Dotsport.it

Arriva in Italia e prende la numero 72 in suo onore

Ora, uno dei talenti più cristallini del calcio sloveno, uno di quelli che, almeno dal punto di vista tecnico può essere considerato il suo erede, si chiama Benjamin Sesko. La punta ex Salisburgo gioca ora nel Lipsia, ma fa fatica a trovare spazio a causa della folta concorrenza in attacco e soprattutto per la presenza del titolare Openda. Su di lui c’è l’interesse forte del Milan che lo ha individuato come uno degli obiettivi principali nel ruolo di prima punta per la prossima stagione.

Durante la prossima estate, però, specie se non dovesse concretizzarsi l’arrivo a parametro zero di Taremi, potrebbe inserirsi l’Inter, con Beppe Marotta pronto a fare un ulteriore sgarbo al Milan. Sesko arriverebbe di corsa in nerazzurro e potrebbe anche scegliere la maglia numero 72, proprio in onore del suo connazionale Ilicic, di cui vorrebbe ripercorrerne le orme nella nostra Serie A.