Lo ha annunciato commosso | Berrettini, fine della storia: ufficiale il ritiro dal circuito
Annuncio commosso per Matteo Berrettini, il ritiro dal circuito ATP è un fulmine a ciel sereno alla vigilia dell’inizio della nuova stagione di tennis
Matteo Berrettini è reduce da una stagione davvero sfortunata e condizionata dagli infortuni. L’apice è stato il raggiungimento degli ottavi di finale del torneo di Wimbledon a giugno, con il verde che continua ad essere il terreno in cui il tennista italiano riesce ad esprimersi al meglio. Gli ultimi mesi sono stati lontani dal campo, questo è avvenuto dopo un brutto stop.
Al secondo turno degli US Open, Berrettini, infatti, è stato costretto al ritiro e alla conseguente sconfitta per un acciacco improvviso rimediato a partita in corso, e ancora sta recuperando per tornare competitivo.
Non ha potuto prendere parte alla spedizione vincente della Nazionale Italiana, che, spinta dalle prestazioni sontuose e dallo stato di forma ottimale di Jannik Sinner, è riuscita a vincere la Coppa Davis dopo ben 47 anni dal precedente trionfo.
Un intero movimento che sembra essere arrivato all’apice con una nuova generazione vincente dopo tanti anni nell’anonimato e Matteo è speranzoso di tornare ad alti livelli e di poter riconquistare la top 10 del ranking mondiale.
Matteo Berrettini e il cambio di allenatore, le parole di Santopadre
Per fare questo dovrà ripartire senza la presenza di Vincenzo Santopadre, il suo storico allenatore con cui ha collaborato per ben 13 anni: il coach si ritira dunque dal circuito ATP, ad oggi. Il mister è intervenuto di recente ai microfoni di Sky Sport per spiegare il suo addio.
Queste le sue parole: “Io e Matteo abbiamo deciso insieme questa separazione. Secondo noi era una cosa inevitabile, per il bene di Matteo era opportuno che ci fosse un cambiamento. La cosa eccezionale e ottima è che il rapporto tra noi è rimasto sano anche perché questa separazione è avvenuta nei modi e nei tempi più corretti“.
Santopadre racconta la separazione sportiva con Berrettini
Continua in questo modo il suo intervento: “Non credo che abbiamo aspettato troppo, credo che ognuno abbia la propria strada e percorso da fare. L’atleta deve vivere con grandi stimoli, che sono quelli che portano a farti superare un ostacolo, a migliorare di continuo. Non credo ci sia una scadenza in un rapporto tra coach e giocatore“.
Conclude invece specificando quanto segue: “Nei rapporti di lunga data c’è il rischio che scemi lo stimolo, ma questo non è quello che è successo tra di noi. Per tanti motivi abbiamo ritenuto che c’era l’esigenza da parte di entrambi di fare un passo indietro“.