Singapore, scandalo Red Bull: durissime accuse contro Verstappen, cos’è successo
Dopo Singapore sono arrivate delle durissime accuse contro Verstappen e la Red Bull. Vediamo insieme cos’è successo.
Torna la Formula questo fine settimane, e questa volta il teatro dello scontro sarà la pista di Suzuka in Giappone. Si tratta di uno dei tracciati di gare più apprezzati dai piloti professionisti, e la speranza è naturalmente quella di assistere a una gara emozionante e combattuta.
Come quella scorsa, in cui la Ferrari è sembrata quasi risorgere dalle sue ceneri, grazie alla prestazione incredibile fornita da Carlos Sainz. La Red Bull però, con Verstappen in testa, ha sicuramente tantissima voglia di rivalsa dopo il flop di Singapore.
Verstappen oltretutto ha dominato le prove libere e partirà in pole position, posizionando come favorito per la vittoria finale. Si tratta oltretutto di una pista, quella giapponese, che sembra sposarsi alla perfezione con le caratteristiche tecniche della Red Bull, che ha dunque il contesto ideale per rimediare alla delusione dello scorso GP di Singapore.
Ma proprio riguardo l’ultima gara, non si placano le polemiche intorno alla Red Bull. Molti infatti sostengono che Verstappen continui a godere di un trattamento di favore, ed effettivamente, analizzando quello che è successo, qualche fondamento questa accusa lo trova.
Verstappen, ecco cos’è successo a Singapore
La polemica nasce dal fatto che nella scorsa gara, Verstappen ha causato da solo 3 impeding durante le qualifiche, e tutti si aspettavano a quel punto venisse sanzionato dalla federazione e iniziasse la sua gara all’undicesimo posto.
Così non è stato e a quel punto molti sono insorti sostenendo che si sta concedendo alla Red Bull un trattamento di favore. Non è semplice dargli torto, perché il campionato del mondo si è effettivamente fermato in fondo alla pit lane occupando tutto lo spazio, e impedendo dunque a Mercedes e Ferrari di passare.
Nessuna penalizzazione per Verstappen: scoppia la polemica
Questo infatti ha causato la rabbia di Leclerc e Russell, che già via radio hanno segnalato l’infrazione. Il problema è dopo l’indagine si è comunque deciso di non punire Verstappen.
Ma il campione del mondo si è reso protagonista anche di un’altra ipotetica violazione in un momento successivo, quando alle ultime due curve è andato troppo largo, rischiando un tamponamento con Sargeant della Williams. Eppure, nonostante questo, la Red Bull non è stata penalizzata e Verstappen potrà partire dal podio. E questa per molti piloti e scuderie, è un’ingiustizia causato dal potere politico che detiene la Red Bull e che influenza anche queste decisioni.