Tacchinardi in esclusiva ai nostri microfoni: “Allegri? Squadra sorniona e baricentro basso” | “Ma lui è quello che…”
Alessio Tacchinardi ha parlato ai nostri microfoni rispetto alla situazione che sta vivendo la Juventus in mano a Massimiliano Allegri.
Con la Juventus è stato per 11 anni, condividendo lo spogliatoio con gente del calibro di Pavel Nedved, Zinedine Zidane, Alessandro Del Piero, Gianluigi Buffon, Fabio Cannavaro e altri, vincendo la Champions League (nel 1996) e vari campionati. Alessio Tacchinardi la Juventus la conosce benissimo, così come conosce Igor Tudor, con cui ha giocato tanti anni.
Entrambi addetti alla fase difensiva, sono stati fianco a fianco per proteggere la porta bianconera. In estate avrebbe potuto lavorare con Tudor (come suo secondo), ma il croato non ha trovato una sistemazione.
Ora che lo ha chiamato la Lazio il tecnico ha puntato su uno staff di croati che ha portato con sé in biancoceleste. “Ma mi piacerebbe un giorno lavorare con Igor perché lo stimo tantissimo – ha spiegato Tacchinardi in esclusiva ai nostri microfoni –. Ora però gli faccio solo un grande in bocca al lupo”.
La Lazio con Tudor è subito passata a difendere a quattro: questo denota una certa personalità del tecnico?
“La sua difesa è elastica, spesso la squadra difende a 4 in realtà. Non è il classico 3-4-2-1. Mi ha anche un po’ sorpreso ad essere sincero perché pensavo che sarebbe stato più drastico nel cambiamento rispetto a Sarri”.
Tatticamente cosa l’ha sorpresa?
“Guendouzi e Kamada o Vecino si abbassano molto, diventano quasi un centrale aggiunto con i due braccetti della difesa a tre che si trasformano in terzini. Evidentemente ci vorrà tempo per vedere la squadra che ha in mente Tudor”.
Cosa le è piaciuto nelle sue prime due partite da allenatore della Lazio?
“In campionato, contro la Juve, la Lazio ha giocato una partita con l’intensità che piace a lui. Anche in Coppa Italia, a Torino, ha fatto un buon primo tempo. Nella ripresa però ho visto gli scheletri della Lazio di Sarri. La squadra non ha ancora abbandonato i dettami del vecchio allenatore. Il buco che Casale prende sul gol di Chiesa, facendosi infilare da un lancio centrale da 50 metri, è grave”.
Cosa manca ai biancocelesti per crescere?
“La Lazio ha bisogno del suo miglior Immobile. L’attaccante centrale è il punto di riferimento per Tudor. Se lui non funziona, la squadra fatica”.
Della Juventus che pensa?
“Mi sembra una squadra con un’identità chiara. Vive sugli episodi. Brutto primo tempo con la Lazio, bellissimo secondo tempo. Non capisco però questi alti e bassi. Martedì ha dimostrato di poter fare bene. Ma non ha continuità”.
Allegri le piace?
“Lui è questo. Piaccia o non piaccia. La società deve fare delle valutazione e capire se si vuole continuare con la sua filosofia. Ma lui è quello che rende la squadra sorniona, la tiene bassa e gioca in contropiede. Se piace, bene. Ma va accettato per quel che è”.