Inter, debutto in chiaroscuro per Chivu: blackout nel secondo tempo

Inter, debutto in chiaroscuro per Chivu: blackout nel secondo tempo

Chivu - fonte_Lapresse.it - Dotsport.it

Chivu – fonte_Lapresse.it – Dotsport.it

Il neoallenatore pareggia all’esordio al Mondiale per Club: buono il primo tempo, deludente la ripresa

Primo tempo vivace, Inter in balia dopo l’intervallo

Cristian Chivu si presenta sulla panchina nerazzurra con un pareggio per 1-1 contro il Monterrey, al debutto ufficiale nel Mondiale per Club. Dopo un avvio promettente, con pressing intenso e occasioni create, l’Inter subisce un gol da calcio d’angolo. Sergio Ramos, abilissimo nello staccare su cross da sinistra, batte Sommer con un preciso colpo di testa. La squadra reagisce prontamente, trovando il pareggio con un’ottima strategia da palla inattiva: Asllani serve Carlos Augusto che assiste Lautaro, bravo a finalizzare di prima intenzione. Un primo tempo equilibrato, con spunti interessanti, ma finisce con la sensazione che si potesse ottenere molto di più.

Patatrac nella ripresa: cali preoccupanti e scelte discutibili

La ripresa mostra un’Inter meno brillante, con ritmo rallentato e poco mordente in fase offensiva. Monterrey prende fiducia e conquista terreno. Le sostituzioni di Chivu, in particolare l’ingresso di Thuram, Sucic e Luis Henrique, non danno la scossa sperata: Thuram appare fiacco, Sucic incerto, mentre Luis Henrique manca di incisività. La squadra sembra perdere brillantezza e precisione, specialmente nella gestione delle transizioni. Un’occasione clamorosa capita a Barella, che prima confeziona un assist e poi spreca una conclusione potenzialmente decisiva. L’Inter non riesce a riprendere il comando del match, salvandosi negli ultimi minuti grazie a Sommer e a qualche ingenuità dei messicani. Il risultato finale, dunque, è un mezzo passo falso, segno che il lavoro di Chivu dovrà concentrarsi più su mentalità e ritmo, oltre che su schemi tattici.

Sguardo al futuro: scelte da correggere

L’esordio di Chivu porta con sé luci e ombre. La reazione nel primo tempo ha dimostrato carattere e capacità di reingranare, ma il crollo nella ripresa mette in evidenza limiti in freschezza atletica, incisività offensiva e scelte di formazione. Serve una maggiore cattiveria sottoporta, ritmo sostenuto e alternative tattiche per superare squadre chiuse come il Monterrey. Chivu ha già riconosciuto i limiti mostrati e ha sottolineato come la mentalità sarà un obiettivo lavorativo nelle prossime settimane. La sfida successiva – contro gli Urawa Red Diamonds – sarà già un test cruciale per capire se l’Inter saprà reagire con miglior padronanza.

In breve, il percorso del nuovo ciclo nerazzurro si apre con una pagina da limare: la struttura di gioco c’è, ma necessita di lavoro su intensità e profondità, per evitare che squadre più blasonate possano approfittarne.