Moratti e l’amore per l’Inter: “Quella del ’98 fu derubata”

Moratti e l’amore per l’Inter: “Quella del ’98 fu derubata”

Massimo Moratti - fonte_ Lapresse.com - Dotsport.it

Massimo Moratti – fonte_ Lapresse.com – Dotsport.it

L’ex presidente nerazzurro rivive momenti chiave della sua gestione tra emozioni, rimpianti e accuse alla Juventus

Il legame con l’Inter e l’ombra del 1998

Massimo Moratti non ha mai nascosto il suo amore viscerale per l’Inter. In una recente intervista, l’ex presidente nerazzurro ha ricordato i suoi anni alla guida del club, sottolineando l’importanza dell’eredità paterna e soffermandosi su alcune delle stagioni più controverse.

“Sono affezionato anche a quelle squadre che non hanno vinto, come quella del 1998,” ha raccontato, “una squadra meravigliosa, che perse lo scudetto per una vera e propria ‘ladrata’ della Juventus.” Moratti non fa giri di parole quando torna su quel campionato segnato da episodi arbitrali che, secondo lui, spostarono l’equilibrio a favore dei bianconeri.

Accuse, rimpianti e orgoglio

Moratti ha tracciato un profilo netto della Juventus dell’epoca: “Era un muro invalicabile, toglieva ogni speranza. Solo quando siamo riusciti a superarlo, abbiamo vinto tutto.” Il riferimento è alla stagione del Triplete, apice assoluto della sua presidenza, ma anche a un periodo buio per il calcio italiano segnato dallo scandalo Calciopoli: “Un momento da dimenticare, una delle pagine più brutte della nostra storia sportiva.”

Tra ricordi di mercato e scelte dolorose, Moratti ha citato anche Pirlo come l’acquisto di cui è più orgoglioso, pur ammettendo che la sua cessione al Milan resta il più grande errore della sua gestione: “Fu una trattativa lampo, conclusa in ascensore. Ma darlo ai rossoneri è stato uno sbaglio imperdonabile.”

Oggi, a distanza di anni, il legame con la squadra resta immutato. Dalla nostalgia per la “Grande Inter” di papà Angelo, paragonata ai Beatles per unicità e impatto, fino alla passione per ogni squadra guidata, Moratti continua a incarnare lo spirito più romantico e viscerale del tifo nerazzurro.