Sei Nazioni

Il Torneo Sei Nazioni, Six Nations in inglese, è il più antico e importante torneo tra rappresentative nazionali di rugby a 15 dell’emisfero nord. Tra febbraio e marzo di ogni anno, fin dal 1883, Francia, Galles, Inghilterra, Irlanda, Italia e Scozia si affrontano per vincere il  Trophy aggiudicandosi tutti e 5 gli incontri, Grand Slam, o, almeno, per evitare il Cucchiaio di Legno.

Lo sponsor principale della manifestazione è la Royal Bank of Scotland e per questo motivo il nome ufficiale del campionato è RBS Six Nations, o RBS 6 Nations.

Il 4 Nazioni o Home Championship

La storia del Sei Nazioni inizia nel 1883, quando Inghilterra, Irlanda, Galles e Scozia, le nazioni del Regno Unito, o Home Nations, disputarono tra gennaio ed aprile una serie di incontri ufficiali chiamati “Test Match” senza però concorrere tra di loro in un campionato. Furono i giornali inglesi a tenere il conto delle vittorie e delle sconfitte e a stilare una classifica del tutto ufficiosa. In quell’anno fu l’Inghilterra a vincere sebbene le regole per l’assegnazione dei punteggi non vennero definite ufficialmente fino al 1993 e Irlanda e Galles disputarono una partita in meno rispetto a inglesi e scozzesi.

Il primo torneo completo si disputò l’anno successivo, nel 1884, quando tutte le squadre disputarono lo stesso numero di match affrontandosi tutti contro tutti in un girone all’italiana. A trionfare furono nuovamente gli inglesi che poterono vantare pure la Triple Crown, ossia il trofeo per la squadra britannica che batte tutte le altre Home Nations nella stessa edizione del trofeo.

L’edizione del 1884 si portò dietro pesanti strascichi. Solo nel 1882 erano stati introdotti 2 arbitri, uno per squadra, a far valere un regolamento sommario e poco chiaro, dove tutto ciò che non era espressamente vietato era ammesso. Già nell’82 delle decisioni arbitrali discutibili avevano incrinato i rapporti tra irlandesi e gallesi e quando l’Inghilterra batté la Scozia nell’84 grazie a una meta decisiva concessa grazie all’applicazione della regola del vantaggio, già utilizzata da inglesi e irlandesi e ripudiata dagli scozzesi, le due nazionali decisero di interrompere i confronti.

Perciò l’anno successivo Inghilterra e Scozia non si incontrarono, così come il Galles non scese in campo contro l’Irlanda. L’edizione 1885 non fu quindi completa e per il terzo anno di fila gli inglesi alzarono il trofeo.

Nel 1886 Irlanda e Galles cercarono di mettere pace tra le parti proponendo la creazione di un organo di gestione interbritannica del regolamento e dell’organizzazioni, chiamato International Rugby Board, ma quando le federazioni nazionali si incontrarono a Manchester l’Inghilterra vide negata la richiesta di avere una maggiore rappresentativa all’interno del nuovo organo e lasciò il tavolo.

Gli inglesi, per via della “grande disputa” come venne rinominata in seguito, non parteciparono alle 2 successive edizioni del Home Championship e tornarono in campo contro le altre Home Nations solo nel 1889 quando il giudice Lord Kingsburgh e il presidente della Federazione calcistica dell’Inghilterra, nominati di comune accordo, proposero la definitiva soluzione: 6 voti all’Inghilterra e 2 a ognuna delle altre nazioni. In questo modo l’Inghilterra non era in grado di modificare il regolamento da sola e contemporaneamente neanche le altre rappresentative potevano decidere senza il consenso di Sua Maestà.

Nel 1890 inglesi e gallesi si aggiudicarono a pari merito la vittoria del torneo, mentre l’anno successivo la Scozia vinse la Triplice Corona. Nel 1893 i giornali pubblicarono per la prima volta una classifica ufficiosa del “Quattro Nazioni”.

Il Cinque Nazioni

Nonostante l’opposizione della Scozia, nel 1910 nasce il 5 Nazioni grazie all’ingresso della Francia nel torneo. Ad alimentare i malumori scozzesi ci pensò il pubblico francese 3 anni dopo per via di un comportamento indisciplinato che valse alla Francia un’ammonizione da parte del Board e la decisione della Scozia di non giocare più contro i francesi. In quell’anno gli inglesi vinsero tutti i match e misero a segno il primo Grand Slam della storia.

Il Cinque Nazioni si interrompette durante la Prima Guerra Mondiale e ricominciò solo a conflitto terminato nel 1920, ma le nazioni partecipanti continuarono a litigare tra di loro.

Nel 1931 la Francia fu accusata di praticare il professionismo, ovvero di pagare i giocatori, e fu estromessa dal torneo che tornò a 4 squadre. Per 8 anni il Cinque Nazioni fu zoppo e solo nel ’39 i francesi furono riammessi nella competizione. Solo nel ’48, però, la Francia tornò in campo per colpa della Seconda Guerra Mondiale che interruppe il Torneo dal 1940 al 1947. Il primo Cinque Nazioni del dopoguerra fu vinto dall’Irlanda. Il primo successo della Francia nel Cinque nazioni arrivò 49 anni dopo l’ammissione nel Championship, ovvero nel 1959. Il primo Grand Slam nel 1968.

Per via della situazione politica irlandese, Scozia e Galles si rifiutarono di giocare a Dublino nel 1972 e l’edizione di quell’anno non ebbe un vincitore. Alcuni giocatori scozzesi e gallesi, infatti, avrebbero ricevuto lettere di minaccia da parte dell’IRA e per ragioni di sicurezza le WRU e SRU decisero di boicottare la trasferta.

A causa di un regolamento incompleto il 1973 passò alla storia per un clamoroso pareggio. Tutte le squadre, infatti, vinsero le partite in casa chiudendo il torneo con 2 vittorie a testa e il torneo fu vinto ex aequo da tutti i partecipanti.

Dal 1976 al 1979 dominò il Galles con 4 titoli consecutivi.

Nel 1993, dopo 100 anni dalla prima edizione ufficiosa, venne istituito il “Championship Trophy” e stilata la prima classifica ufficiale. Fino a quel momento l’unico trofeo riconosciuto era infatti la “Calcutta Cup”, ottenuta fondendo le rupie che costituivano il residuo di cassa dei Calcutta Football Club all’atto dello scioglimento avvenuto nel 1877 e assegnato ogni anno alla vincitrice di InghilterraScozia.

Nel 1998 le federazioni facenti parte del comitato organizzatore approvarono l’ammissione dell’Italia, a partire dall’edizione del 2000.

Sei Nazioni

L’Italia fece il suo debutto nel nuovo Sei Nazioni il 5 febbraio 2000 con una storica vittoria schiacciante contro la Scozia per 34 a 20, salvo poi perdere tutti gli altri match e finire ultima in classifica. La stessa edizione del 6 Nations fu vinta dall’Inghilterra che, però, mancò la Triple Crown, la Calcutta Cup e il Grand Slam perdendo contro la Scozia il 2 aprile a Edinburgo.
Nei 4 anni successivi Inghilterra e Francia si alternano nella vittoria finale vincendo alternativamente l’edizione 2001 e 2003 gli inglesi e 2002 e 2004 i francesi.
Nel 2005 il Galles riscatta il Cucchiaio di Legno di due anni prima centrando tutti i trofei in palio: Grand Slam e Triplice Corona. L’Italia, invece, chiude il torneo con il Whitewash decretando, così, la fine dell’avventura di John Kirwan sulla panchina azzurra.
Il 2006 è un anno altrettanto brutto per l’Italia la cui panchina era appena stata affidata a Pierre Berbizier. Nonostante il nuovo tecnico francese gli azzurri raccimolano solo un pareggio in Galles e niente di più. Tremendo, invece, il torneo dell’Inghilterra che perdono 3 match tra cui la Calcutta Cup con la Scozia.
Il 2007 è un anno storico per l’Italia che a Edinburgo centra la prima vittoria in trasferta contro la Scozia per 37 a 17, mentre al Flaminio sconfigge il Galles, vincendo per la prima volta due match del Sei Nazioni nella stessa edizione. Decisive le mete di Robertson e Mauro Bergamasco. Significativa anche la sconfitta dell’Inghilterra per 43 a 13 contro l’Irlanda, il passivo più pesante nella storia del torneo per gli inglesi, al Croke Park, a “vendicare” il “Massacro di Croke Park” o Bloody Sunday del 1920, quando l’esercito inglese sparò sugli spettatori per rappresaglia provocando la morte di 14 persone.  All’ultima giornata vince la Francia grazie a un contestata e dubbia meta di Elvis Vermeulen che inciderà decisivamente sulla differenza punti.
Dopo la delusione e la sconfitta con l’Italia, il Galles torna a brillare nel 2008 anno che lo incorona vincitore con Grand Slam, complice anche una prestazione scarsa di tutte le altre squadre fuori forma dopo la Coppa del Mondo 2007. La nazionale italiana di rugby, invece, evita il whitewash con risultati, tutto sommato, positivi e con passivi leggeri.
La prima vittoria dell’Irlanda nel Sei Nazioni arriva nel 2009 con il Grand Slam grazie a un drop di Ronan O’Gara a 2 minuti dal termine dell’ultimo match del challenge contro il Galles. L’edizione di quell’anno costò la panchina della Scozia a Frank Hadden, capace di portare alla vittoria gli highlanders solo contro l’Italia, ultima senza vittorie. La panchina di Nick Mallett viene comunque confermata nonostante alcune scelte azzardate perse. Rimarrà famosa la scelta di schierare Mauro Bergamasco, solitamente flanker, come mediano di mischia nel match di apertura del torneo, con risultati a dir poco fallimentari.
Il 2010 è il primo anno con due franchigie italiane in Celtic League, Benetton Treviso e Aironi Rugby (poi Zebre Rugby) esperienza che avrebbe dovuto dare maggior competività alla nazionale italiana di rugby. Nonostante la Celtic, però, il Sei Nazioni dell’Italia si conclude con il Cucchiaio di Legno. La vittoria finale del torneo va alla Francia con Grand Slam.
Nel 2011 l’Inghilterra vince l’edizione pre Mondiale, ma perdendo all’ultima giornata contro l’Irlanda manca Grand Slam e Triple Crown. L’Italia segna un altro traguardo storico vincendo, per la prima volta, il Trofeo Garibaldi, ossia il premio per la vincitrice del match tra Francia e Italia. Decisivo fu un calcio piazzato di Mirco Bergamasco dopo una rimonta inaspettata nel secondo tempo. La nazionale italiana di rugby finì comunque ultima anche in quell’anno. L’edizione del Sei Nazioni 2011 è anche l’ultima di Nick Mallett sulla panchina degli azzurri.
L’anno successivo, infatti, dopo la Coppa del Mondo 2011 in Nuova Zelanda, arriva il tecnico francese, Jacques Brunel, come nuoco commissario tecnico dell’Italrugby. L’Italia, grazie a un gioco più moderno e rinnovato, vince contro la Scozia all’ultima giornata evitando il Cucchiaio di Legno e va vicinissima a un successo storico contro l’Inghilterra in una Roma imbiancata dalla neve. Il Galles, invece, outsider del mondiale (venne eliminato in semifinale dalla Francia) solleva il trofeo vincendo tutte le gare del calendario.
Nel 2013 ancora il Galles centra una storica doppietta. Era infatti dagli anni 1978-1979 che una nazionale non si riconfermava campione per due anni consecutivi. Quel Sei Nazioni partì malissimo per i gallesi che persero in casa contro l’Irlanda per poi imporsi, da sfavoriti, nelle gare successive fino all’ultimo decisivo match contro l’Inghilterra, a punteggio pieno, che venne sconfitta con un sonore 30 a 3 che permise al Galles di superare gli inglesi in classifica per differenza punti. Per l’Italia fu un anno molto positivo. Sergio Parisse e compagni, infatti, aprirono il torneo battendo per la seconda volta in 3 anni la Francia allo Stadio Olimpico di Roma, in uno dei match più belli nella storia della Nazionale Italiana di Rugby (23 a 18 il risultato finale). L’euforia per la vittoria, però, svanì la settimana successiva, quando gli azzurri capitolarono inaspettatamente in Scozia, complice un calo di prestazione dei protagonisti della settimana precedente. Anche contro Galles e Inghilterra non ci fu nulla da fare, anche se, contro quest’ultima, l’Italia andò vicina ad espugnare Twickenham (18 a 11 il risultato finale). Solo all’ultima giornata gli azzurri tornano a sorridere battendo per la prima volta l’Irlanda a Roma. Grazie a queste due vittorie l’Italrugby si piazza quarta in classifica, facendo registrare il miglior piazzamento di sempre.
L’ultima edizione in ordine cronologico del Sei Nazioni è quella del 2014, la 120° dal primo match dell’Home Championship. Le grandi aspettative riposte sulla nazionale italiana vengono subito deluse contro il Galles, quando l’Italia dimostra di non essere stata in grado di mantenere il livello di gioco raggiunto l’anno precedente. Gli azzurri sono troppo chiusi in difesa, mancando idee in fase offensiva, e si aggiudicano il whitewash alla fine della rassegna. La vittoria finale rimane incerta fino all’ultima giornata quando Francia, Irlanda e Inghilterra si giocano la coppa. Il Torneo viene vinto dall’Irlanda, senza Grand Slam, che batte la Francia a Parigi grazie a Jonhatan Sexton (autore di due mete e due piazzati in quel match). L’Inghilterra, nonostante la travolgente vittoria sull’Italia a Roma non  riesce a segnare abbastanza mete per superare in differenza punti gli irlandesi (Differenza punti: Irlanda 83, Inghilterra 73) e per l’ennesima volta concludono il torneo secondi.  La totale incertezza sulla vittoria finale e le difficoltà logistiche nel garantire la presenza del Trofeo al momento della premiazione finale (trasportare in tempo la Coppa a Parigi o a Roma per la premiazione a fine partita era impossibile), costrinsero il Board organizzatore del Sei Nazioni a commissionare una copia della Coppa in modo che il Trofeo fosse presente sia a Parigi che a Roma al fischio d’inizio. In tutta questa operazione venne mantenuta segreta la destinazione del Trofeo originale, in modo che nessuna squadra sapesse se la copia fosse in Francia o in Italia. L’edizione 2014 del Sei Nazioni fu anche l’ultima da giocatore di Brian O’Driscoll, capitano e leggenda del rugby irlandese.
Il Sei Nazioni 2015 si è aperto con l’Irlanda grande favorita e infatti ha subito conquistato 3 vittorie nelle prime 3 gare.
L’Inghilterra è partita bene battendo Galles ed Italia ma ha poi dovuto capitolare proprio contro gli Irish nel match del terzo turno a Dublino.
I Gallesi hanno aperto con una sconfitta ma hanno poi gradualmente recuperato terreno battendo Scozia e Francia, quest’ultima in pessima forma dato che nelle prime 3 partite ha vinto solamente il match d’esordio contro la Scozia ed è poi stata battuta da Irlanda, e appunto Galles.
Le due cenerentole Scozia e Italia si sono affrontate nel terzo turno ad Edimburgo per decidere a chi affidare il cucchiaio di legno, visto che entrambe arrivavano con 2 sconfitte sul groppone e a uscirne vittoriosa è stata la nazionale azzurra che ha così rifilato l’odiato cucchiaio agli highlanders.

Partecipanti

Le squadre ammesse a partecipare al Sei Nazioni sono le rappresentative nazionale di Francia, Galles, Inghilterra, Irlanda, Italia e Scozia. Galles, Inghilterra, Irlanda e Scozia sono definite Home Nations, essendo squadre britanniche e originarie partecipanti all’Home Championship. La Francia partecipa al torneo dal 1910. L’Italia è entrata a far parte del Torneo nel 2000 ed è l’ultima squadra ammessa alla competizione.
Gli attuali selezionatori sono:

La squadra nazionale irlandese unisce sotto un’unica maglia entrambe le parti politiche dell’isola, ossia l’Irlanda e l’Irlanda del Nord.

Stadi

Gli stadi che hanno accolto il Sei Nazioni sono stati diversi nel corso della storia. Attualmente ogni squadra ospita i match casalinghi in uno stadio fisso.

  • Francia: la nazionale francese di rugby gioca sempre a Parigi e ha iniziato a disputare i suoi match casalinghi al Parco dei Principi (10 in tutto). In seguito si è spostata al Stadio Yves-du-Manoir, per 4 volte, e allo stadio di Colombes dal 1945 al 1972. Nel 1972 la Francia torna al Parco dei Prinicipi, rinnovato nel frattempo, per poi trasferirsi nell’attuale casa lo Stade de France, costruito per il mondiale di calcio del 1998 e da allora sede ufficiale dei match casalinghi della nazionale francese. Lo Stade de France ha una capacità di 80.000 spettatori e si trova a Saint-Denis, pochi chilometri guori Parigi.
  • Galles: fino al 1954 la nazionale gallese disputò i match dell’Home Championship e del 5 Nazioni alternativamente al  St. Helen’s di Swansea e al Cardiff Arms Park. Nel ’58 la WRU decretò la necessità di un nuovo stadio, poiché l’Arms Park era costantemente soggetto a inondazioni. Il New National Stadium venne inaugurato nel 1970 e fu operativo fino al 1999 quando fu inaugurato il Millennium Stadium di Cardiff giusto in tempo per ospitare la Coppa del Mondo di quell’anno.Il Millennium Stadium ha una capacità di 74.500 spettatori ed è il campo da rugby più grande d’Europa per lunghezza e larghezza.
  • Inghilterra: la nazionale inglese di rugby gioca regolarmente le sue partite casalinghe al Twickenham Stadium, capienza 82.000 posti (lo stadio più grande del Regno Unito prima del rinnovo del Wembley Stadium). Twickenham, situato alle porte di Londra, è soprannominato il “Tempio del Rugby”. Prima della sua inaugurazione nel 1907, però, la nazionale inglese giocò diversi match al The Oval e al Richardson’s Field, entrambi a Londra.
  • Irlanda: lo storico stadio della nazionale irlandese di rugby è il Lansdowne Road a Dublino, utilizzato fino al 2006 e di proprietà della federazione irlandese. Quando il Lansdowne Road venne chiuso per iniziare la demolizione e la costruzione dell’Aviva Stadium, la nazionale irlandese si trasferì temporaneamente al Croke Park  fino al 2010, quando il nuovo Aviva Stadium di Dublino, 51.700 spettatori.
  • Italia: dal 2000 al 2011 lo Stadio della Nazionale italiana di rugby fu lo Stadio Flaminio di Roma, ma la sua ridotta capacità, circa 30.000 posti, e l’aumentata notorietà della nazionale italiana di rugby convinsero a la Federazione Italiana Rugby a cercare una nuova sede per il Sei Nazioni. Dal 2012 l’Italia disputa le partite casalinghe del Six Nations allo Stadio Olimpico di Roma, 80.000 spettatori.
  • Scozia: prima della costruzione del Murrayfield la nazionale scozzese di rugby disputò la maggior parte dei match al Raeburn Place, per poi trasferirsi definitivamente nello stadio di Edinburgo, 67.130 posti.

 

Formula del Torneo

Le 6 squadre del torneo si sfidano una contro l’altra, giocando un solo incontro con ogni squadra partecipante. Ogni squadra incontra gli avversari un anno in casa un anno fuori casa, disputando così 3 partite in casa e 2 in trasferta un anno e 2 partite in casa e 3 in trasferta l’anno successivo. In caso di vittoria vengono assegnati 2 punti in classifica, uno solo in caso di pareggio e zero per la sconfitta. Al contrario dei comuni sistemi di attribuzione dei punti adottati dai campionati di rugby di tutto il mondo, nel Sei Nazioni non vengono attribuiti punti bonus offensivi o difensivi. Il Torneo viene vinto da chi fa più punti nelle 5 partite e, in caso di parità, da chi ha la miglior differenza punti tra quelli fatti e quelli subiti.

Trofei

  • Alla vincente viene assegnato il “Trofeo delle Sei Nazioni”.
  • La vittoria di tutte le partite è detta Grande Slam.
  • La squadra britannica che batte le altre squadre del Regno Unito conquista la Triple Crown.
  • L’ultima squadra classificata al termine del torneo vince il Wooden Spoon (Cucchiaio di legno), mentre quella che perde tutti gli incontri realizza un poco desiderabile Whitewash(Imbiancata o Andata in bianco; spesso, erroneamente, si tende a confondere i due “premi”).
  • La vincente del match tra Inghilterra e Scozia vince la Calcutta Cup (in caso di pareggio il detentore conserva il trofeo). Al 2014 Inghilterra e Scozia hanno disputato 121 volte la Calcutta Cup, di cui nel Sei Nazioni 117 volte, con 66 vittorie per l’Inghilterra, 38 vittorie per la Scozia e 13 pareggi.
  • Dal 1988 la vittoria dell’incontro tra Inghilterra e Irlanda attribuisce il Millennium Trophy.
  • Dal 1989 la vittoria dell’incontro tra Irlanda e Scozia attribuisce il Centenary Quaich.
  • Dal 2007 la vittoria dell’incontro tra Italia e Francia attribuisce il Trofeo Giuseppe Garibaldi.

Albo d’oro

Tutti i vincitori del Torneo dal 1883 al 2014.

Edizione Vincitore Note
1883 Inghilterra Inghilterra
1884 Inghilterra Inghilterra
1885 Incompleta
1886 Inghilterra Inghilterra e Scozia Scozia
1887 Scozia Scozia
1888 Incompleta
1889 Incompleta
1890 Inghilterra Inghilterra e Scozia Scozia
1891 Scozia Scozia
1892 Inghilterra Inghilterra
1893 Galles Galles
1894 Irlanda Irlanda
1895 Scozia Scozia
1896 Irlanda Irlanda
1897 Incompleta
1898 Incompleta
1899 Irlanda Irlanda
1900 Galles Galles
1901 Scozia Scozia
1902 Galles Galles
1903 Scozia Scozia
1904 Scozia Scozia
1905 Galles Galles
1906 Galles Galles e Irlanda Irlanda
1907 Scozia Scozia
1908 Galles Galles Grande Slam
1909 Galles Galles Grande Slam
1910 Inghilterra Inghilterra
1911 Galles Galles Grande Slam
1912 Inghilterra Inghilterra e Irlanda Irlanda
1913 Inghilterra Inghilterra Grande Slam
1914 Inghilterra Inghilterra Grande Slam
1915-19 Non disputato a causa della Grande guerra
1920 Inghilterra Inghilterra, Scozia Scozia e Galles Galles
1921 Inghilterra Inghilterra Grande Slam
1922 Galles Galles
1923 Inghilterra Inghilterra Grande Slam
1924 Inghilterra Inghilterra Grande Slam
1925 Scozia Scozia Grande Slam
1926 Scozia Scozia e Irlanda Irlanda
1927 Scozia Scozia e Irlanda Irlanda
1928 Inghilterra Inghilterra Grande Slam
1929 Scozia Scozia
1930 Inghilterra Inghilterra
1931 Galles Galles
1932 Inghilterra Inghilterra, Galles Galles e Irlanda Irlanda
1933 Scozia Scozia
1934 Inghilterra Inghilterra Grande Slam
1935 Irlanda Irlanda
1936 Galles Galles
1937 Inghilterra Inghilterra Grande Slam
1938 Scozia Scozia
1939 Inghilterra Inghilterra, Galles Galles e Irlanda Irlanda
1940-46 Non disputato a causa della seconda guerra mondiale
1947 Galles Galles e Inghilterra Inghilterra
1948 Irlanda Irlanda Grande Slam
1949 Irlanda Irlanda
1950 Galles Galles Grande Slam
1951 Irlanda Irlanda
1952 Galles Galles Grande Slam
1953 Inghilterra Inghilterra
1954 Inghilterra Inghilterra, Francia Francia e Galles Galles
1955 Francia Francia e Galles Galles
1956 Galles Galles
1957 Inghilterra Inghilterra Grande Slam
1958 Inghilterra Inghilterra
1959 Francia Francia
1960 Francia Francia e Inghilterra Inghilterra
1961 Francia Francia
1962 Francia Francia
1963 Inghilterra Inghilterra
1964 Scozia Scozia e Galles Galles
1965 Galles Galles
1966 Galles Galles
1967 Francia Francia
1968 Francia Francia Grande Slam
1969 Galles Galles
1970 Galles Galles e Francia Francia
1971 Galles Galles Grande Slam
1972 Incompleta
1973 Inghilterra Inghilterra, Scozia Scozia, Galles Galles, Irlanda Irlanda e Francia Francia Pareggio a cinque
1974 Irlanda Irlanda
1975 Galles Galles
1976 Galles Galles Grande Slam
1977 Francia Francia Grande Slam
1978 Galles Galles Grande Slam
1979 Galles Galles
1980 Inghilterra Inghilterra Grande Slam
1981 Francia Francia Grande Slam
1982 Irlanda Irlanda
1983 Francia Francia e Irlanda Irlanda
1984 Scozia Scozia Grande Slam
1985 Irlanda Irlanda
1986 Francia Francia e Scozia Scozia
1987 Francia Francia Grande Slam
1988 Galles Galles e Francia Francia
1989 Francia Francia
1990 Scozia Scozia Grande Slam
1991 Inghilterra Inghilterra Grande Slam
1992 Inghilterra Inghilterra Grande Slam
1993 Francia Francia
1994 Galles Galles
1995 Inghilterra Inghilterra Grande Slam
1996 Inghilterra Inghilterra
1997 Francia Francia Grande Slam
1998 Francia Francia Grande Slam
1999 Scozia Scozia
2000 Inghilterra Inghilterra
2001 Inghilterra Inghilterra
2002 Francia Francia Grande Slam
2003 Inghilterra Inghilterra Grande Slam
2004 Francia Francia Grande Slam
2005 Galles Galles Grande Slam
2006 Francia Francia
2007 Francia Francia
2008 Galles Galles Grande Slam
2009 Irlanda Irlanda Grande Slam
2010 Francia Francia Grande Slam
2011 Inghilterra Inghilterra
2012 Galles Galles Grande Slam
2013 Galles Galles
2014 Irlanda Irlanda
2015

Totale trofei al 2014

Le statistiche che seguono sono calcolate sui 114 disputati fino al 2014. Sono esclusi da tali statistiche gli anni: 1885, 1888, 1889, 1897, 1898,1972.

Inghilterra Inghilterra Francia Francia Irlanda Irlanda Italia Italia Scozia Scozia Galles Galles
Tornei 114 84 114 15 114 114
Vittorie 36 25 20 0 22 37
Vittorie singole 26 17 12 0 14 26
Vittorie condivise 10 8 8 0 8 11
Grande Slam 12 9 2 0 3 11
Cucchiaio di legno 22 18 36 10 33 22
Whitewash 6 8 16 5 15 7
Triple Crown 24 10 10 20
Calcutta Cup 66 38
Millennium Trophy 17 10
Trofeo Garibaldi 6 2
Centenary Quaich 12 13

Il Cucchiaio di legno nella storia

Nazionale Numero di volte Anno
Irlanda Irlanda 36 1883, 1884, 1886, 1887, 1890, 1891, 1893, 1895, 1900, 1904, 1908, 1909, 1920, 1921, 1922, 1923, 1933, 1934, 1938, 1955, 1958, 1960, 1961, 1962,1964, 1977, 1981, 1984, 1986, 1988, 1989, 1991, 1992, 1996, 1997, 1998
Scozia Scozia 33 1894, 1902, 1906, 1908, 1911, 1914, 1921, 1928, 1930, 1932, 1935, 1936, 1939, 1947, 1951, 1952, 1953, 1954, 1956, 1959, 1965, 1968, 1970, 1971,1978, 1979, 1980, 1985, 1988, 1994, 2004, 2007, 2012
Galles Galles 22 1883, 1886, 1892, 1894, 1896, 1923, 1924, 1927, 1928, 1933, 1937, 1949, 1963, 1967, 1982, 1987, 1989, 1990, 1991, 1993, 1995, 2003
Inghilterra Inghilterra 22 1887, 1894, 1896, 1899, 1901, 1903, 1905, 1906, 1907, 1908, 1931, 1933, 1948, 1950, 1951, 1966, 1970, 1974, 1975, 1976, 1983, 1987
Francia Francia 18 1910, 1912, 1913, 1914, 1922, 1923, 1924, 1925, 1926, 1927, 1928, 1929, 1957, 1969, 1980, 1982, 1999, 2013
Italia Italia 10 2000, 2001, 2002, 2005, 2006, 2008, 2009, 2010, 2011, 2014

Whitewash nella storia

Nazionale Numero di volte Anno
Irlanda Irlanda 16 1883, 1884, 1886, 1891, 1895, 1909, 1920, 1934, 1938, 1960, 1977, 1981, 1984, 1986, 1992, 1998
Scozia Scozia 15 1902, 1911, 1914, 1932, 1936, 1939, 1947, 1952, 1953, 1954, 1968, 1978, 1985, 2004, 2012
Francia Francia 8 1910, 1912, 1913, 1914, 1925, 1926, 1929, 1957
Galles Galles 7 1883, 1886, 1892, 1937, 1990, 1995, 2003
Inghilterra Inghilterra 6 1899, 1901, 1903, 1905, 1907, 1976
Italia Italia 5 2001, 2002, 2005, 2009, 2014

Statistiche

Tutte le statistiche del Sei Nazioni dal 2000 al 2014.

Edizione Inghilterra Inghilterra Galles Galles Scozia Scozia Irlanda Irlanda Francia Francia Italia Italia Totale
2000 183 (20) 111 (8) 95 (9) 168 (17) 140 (12) 106 (9) 803 (75)
2001 229 (28) 125 (10) 116 (8) 129 (11) 115 (9) 106 (8) 820 (74)
2002 184 (23) 119 (11) 91 (6) 145 (16) 156 (15) 70 (4) 765 (75)
2003 173 (18) 82 (10) 81 (7) 119 (10) 153 (17) 100 (12) 708 (74)
2004 150 (17) 125 (14) 53 (4) 128 (17) 144 (14) 42 (2) 642 (68)
2005 121 (16) 151 (17) 84 (8) 126 (12) 134 (13) 55 (5) 671 (71)
2006 120 (12) 80 (9) 78 (5) 131 (12) 148 (18) 72 (5) 629 (61)
2007 119 (10) 86 (7) 95 (7) 149 (17) 155 (15) 94 (9) 698 (65)
2008 108 (8) 148 (13) 69 (3) 93 (9) 103 (11) 74 (6) 595 (50)
2009 124 (16) 100 (8) 79 (4) 121 (12) 124 (14) 49 (2) 597 (56)
2010 88 (6) 113 (10) 83 (3) 106 (9) 135 (13) 69 (5) 594 (46)
2011 132 (13) 95 (6) 82 (6) 93 (10) 117 (10) 70 (6) 589 (51)
2012 98 (6) 109 (10) 56 (4) 121 (12) 101 (8) 53 (4) 538 (44)
2013 94 (5) 122 (9) 98 (7) 72 (5) 73 (6) 75 (5) 534 (37)
TOTALE 1923 (198) 1566 (142) 1160 (81) 1701 (169) 1798 (170) 1035 (82) 9183 (847)

Record

Record punti per singola edizione

Giocatore Punti Edizione
Inghilterra Jonny Wilkinson 89 2001
Francia Gérald Merceron 80 2002
Inghilterra Jonny Wilkinson 78 2000
Inghilterra Jonny Wilkinson 77 2003
Irlanda Ronan O’Gara 76 2006
Inghilterra Jonny Wilkinson 75 2002

Record di mete per singola edizione

Giocatore Mete Edizione
Inghilterra Cyril Nelson Lowe 8 1914
Scozia Ian Scott Smith 8 1925
Inghilterra Will Greenwood 6 2001
Inghilterra Iain Balshaw 6 2001
Francia Philippe Bernat-Salles 6 2001
Galles Shane Williams 6 2008
Inghilterra Chris Ashton 6 2011
Francia Vincent Clerc 5 2008
Inghilterra Austin Healey 5 2000
Irlanda Brian O’Driscoll 5 2000
Inghilterra Will Greenwood 5 2002

Record Generali

Partita singola Torneo Carriera
Punti 35 Inghilterra  Jonny Wilkinson (Inghilterra − Italia, 2001) 89 Inghilterra  Jonny Wilkinson (2001) 551 Irlanda Ronan O’Gara (2000−att)
Mete 5 Scozia G.C. Lindsay (Scozia − Galles, 1887) 8 Inghilterra Cyril Lowe (1914)
Scozia Ian Scott Smith (1925)
25 Irlanda Brian O’Driscoll (2000−att)
Trasformazioni 9 Inghilterra Jonny Wilkinson (Inghilterra − Italia, 2001) 24 Inghilterra Jonny Wilkinson (2001) 88 Inghilterra Jonny Wilkinson (1998−att)
Calci piazzati 7 Inghilterra Simon Hodgkinson (Inghilterra − Galles, 1991)
Inghilterra Rob Andrew (Inghilterra − Scozia, 1995)
Inghilterra Jonny Wilkinson (Inghilterra − Francia, 1999)
Galles Neil Jenkins (Galles − Italia, 2000)
Francia Gérald Merceron (Francia − Italia, 2002)
Scozia Chris Paterson (Scozia − Galles, 2007)
19 Francia Gérald Merceron (2002) 113 Inghilterra Jonny Wilkinson (1998−att)
Drop 3 Francia Pierre Albaladejo (Francia − Irlanda, 1960)
Francia Jean-Patrick Lescarboura (Francia − Inghilterra, 1985)
Italia Diego Domínguez (Italia − Scozia, 2000)
Galles Neil Jenkins (Galles − Scozia, 2001)
5 Francia Guy Camberabero (1967)
Italia Diego Domínguez (2000)
Galles Neil Jenkins (2001)
Inghilterra Jonny Wilkinson (2003)
11 Inghilterra Jonny Wilkinson (1998−att)