Tranquilli, non è il classico articolo “bufala” come se ne sono visti a valanghe in questo primo aprile 2015, ma semplicemente un piccolo throwback per i tifosi biancorossi storici, o semplicemente per i più curiosi, che riguarda la storia dell’Olimpia Milano. Sì perché esattamente 49 anni fa il Simmenthal Milano batteva per 77-72 lo Slavia Praga, conquistando così la prima Coppa Campioni ( l’attuale Eurolega ) della sua storia.
Nel 1966 le scarpette rosse divennero dunque la prima squadra italiana a trionfare in Europa, interrompendo il lungo dominio degli corazzate dell’est, e lo fece nel segno di Bill Bradlley, sicuramente uno dei talenti più cristallini mai passati da queste parti. Giocatore di altri tempi, uomo di grande cultura, che vedeva il basket semplicemente come un divertimento, senza farne una priorità per la propria vita. Il suo sogno infatti era quello di diventare presidente degli Stati Uniti ( modesto il ragazzo penserete voi ) e per poco non ci riuscì, fermandosi solo ad una candidatura per il fronte Democratico, dopo essere stato senatore dello stato del New Jersey per 18 anni. Ma ora torniamo alla pallacanestro. Dopo aver terminato gli studi a Princeton venne scelto con la chiamata numero 2 da New York ma decise di rimandare il suo ingresso in NBA per proseguire gli studi ad Oxford. Milano prese al volo questa occasione e lo firmò per una stagione come quello che oggi definiremmo un “americano di coppa”. Bill infatti non si allenava con la squadra, semplicemente si limitava a prendere un areo a metà settimana, volare in Italia, giocare la gara di coppa e poi tornare in Inghilterra il giorno seguente.
Dopo aver superato agevolmente la fase eliminatoria, il Simmenthal si guadagna l’accesso alle final four battendo al Palalido il Real Madrid per 93-76, grazie ai 27 punti di Bradley. La fase finale inizia a Bologna, dove l’Olimpia sfida l’Armata Rossa di Mosca che aveva vinto la coppa nel 1961 e nel 1963. Milano vince 68-57 e Bill è il miglior marcatore dei suoi con 20 punti. L’1 aprile in Piazza Azzarita a Bologna si gioca la finale contro lo Slavia Praga guidato da Jiri Zidek, padre dell’omonimo centro che avrebbe vinto il titolo NCAA a UCLA giocando nella NBA e molti anni in Europa. L’Olimpia vince 77-72 con una grande prestazione di squadra: 21 punti per Vianello e Thoren, 14 per Bradley e 10 Riminucci.
Dopo questa esperienza europea, e dopo aver terminato a pieni voti anche gli studi ad Oxford, Bradley torna in America dove vincerà 2 anelli con New York. Nonostante le partite giocate con Milano non furono molte è indelebile nella memoria di tutti quello che questo giocatore a dir poco eccezionale ha fatto per i biancorossi. Gli aneddoti che lo circondano sono innumerevoli, per esempio si dice possedeva una visione periferica di 192° in orizzontale, a fronte dei 180° di un individuo normale, e 72° in verticale contro i 47° dei comuni mortali. A conferma di ciò il fatto che lo si vedeva spesso passeggiare in Corso Buenos Aires per allenarsi, senza mai voltarsi, a ricordare cosa ci fosse nelle vetrina per tenere appunto in esercizio la sua visione periferica.
Nel video proposto dalla Legabasket troverete gli highlights della storica finale del 1966, dove potrete riconoscere Bradley con la casacca numero 15.