
LONDRA – Il sogno inglese di vincere il Sei Nazioni nell’anno dei mondiali si infrange non tanto contro la difesa francese, tutt’altro che granitica questo pomeriggio, quanto sui propri limiti difensivi: non avesse la Francia segnato ben cinque mete, l’Inghilterra sarebbe campione.
Non è andata così: un XV inglese mai così votato all’attacco come questo pomeriggio ha dovuto concedere delle aperture alle controffensive francesi, ed il Torneo è rimasto in Irlanda, dove merita di stare.
La squadra di Joe Schmidt ha giocato di gran lunga il rugby migliore d’Europa negli ultimi mesi, ed ha vinto con autorità e convinzione tutte le sfide che ha affrontato, salvo il Galles.
Gli inglesi ripartono dalla consapevolezza di aver segnato sette mete (sette!) ad una squadra che ne aveva subite due nelle quattro partite finora disputate. Non male. Ma il Sei Nazioni è un’altra cosa.
L’Inghilterra parte con l’acceleratore pigiato e segna una meta (Ben Youngs, oggi ineccepibile) già dopo due minuti, ma nonostante la superiorità in mischia fatica ad imporre il proprio gioco al largo.
La Francia riesce a segnare con Tillous-Borde al quarto d’ora, e improvvisamente i valori in campo sono ribaltati: una fortunata meta di Nakaitaci tre minuti dopo porta i galletti davanti e Twickenham ammutolisce. Nessuno aveva pensato di poter perdere con i francesi, ma l’incubo appare più che reale dopo le due mete segnate in successione dai bleues.
L’Inghilterra si riorganizza attorno ai propri punti forti: la mischia chiusa ed il piede di George Ford. Da un calcio di punizione di quest’ultimo parte la riscossa inglese, che si concretizza nelle mete di Anthony Watson (decisamente fortunata) e Youngs, alla seconda marcatura di giornata e bravissimo a concretizzare un break di Jonathan Joseph che aveva aperto un varco all’interno dei 22.
Un ulteriore calcio di Ford ingrassa il punteggio per gli inglesi che alla fine del primo tempo conducono 27 a 15.
I francesi però rientrano in campo decisamente con il piede giusto e dopo solo un minuto vanno ancora in meta con Maxime Mermoz.
È una doccia fredda per il pubblico, che inizia a vedere il sogno del Sei Nazioni svanire , ma un piacere a vedersi: nemmeno tre quarti d’ora di gioco e sono già sei le mete segnate, non capita spesso a queste latitudini.
Quattro minuti dopo è un nuovo break di Ben Youngs, veramente ottimo questo pomeriggio, a mandare in meta George Ford. La trasformazione è questione di prassi, e l’Inghilterra scappa via.
Una manciata di minuti dopo Nowell ne segna un’altra (la quinta per gli inglesi), e Twickenham ruggisce: sul 41 a 25, il sogno di un Sei Nazioni inglese appare concretamente a portata.
Un placcaggio ‘calcistico’ di James Haskell manda fuori il capitano dei Wasps per dieci minuti, e una fiammata francese riesce a mandare in meta Debaty, il pilone sinistro bravissimo a seguire in sostegno uno scatto di Nakaitaci.
Il finale di partita è da cardiopalma: continui ribaltamenti di fronte mandano in meta Kayser, Vunipola e Nowell.
Al 78′ l’Inghilterra è avanti di venti punti (55-35) e Twickenham accarezza il sogno di una vittoria nel torneo: una meta trasformata sarebbe sufficiente.
Al 79′ l’Inghilterra guadagna una touche ai 5 metri in attacco, e l’intero stadio si alza in piedi per spingere i propri beniamini oltre la linea. Non basterà. La Francia riesce a mettere le mani sul pallone e calciare fuori.
Finisce 55 a 35, con i francesi che sembrano i più felici nonostante i venti punti di scarto.
Per l’Inghilterra, il Sei Nazioni è stato così incredibilmente vicino, e al tempo stesso così lontano.
Inghilterra – Francia 55-35 (p.t. 27-15)
Inghilterra
Mete Youngs (2, 35), Watson (29), Ford (47), Nowell (53, 74), Vunipola (64),
Trasformazioni Ford (3, 30, 37, 48, 54, 65, 75)
Punizioni Ford (27, 40)
Francia
Mete Tillous-Borde (14), Nakaitaci (17), Mermoz (41), Debaty (59), Kayser (67)
Trasformazioni Plisson (19, 42)
Punizioni Plisson (12), Kockott (52)
Inghilterra:15 Mike Brown, 14 Anthony Watson, 13 Jonathan Joseph, 12 Luther Burrell, 11 Jack Nowell, 10 George Ford, 9 Ben Youngs, 8 Billy Vunipola, 7 Chris Robshaw (c), 6 James Haskell, 5 Courtney Lawes, 4 Geoff Parling, 3 Dan Cole, 2 Dylan Hartley, 1 Joe Marler
A disposizione: 16 Tom Youngs, 17 Mako Vunipola, 18 Kieron Brookes, 19 Nick Easter, 20 Tom Wood, 21 Richard Wigglesworth, 22 Danny Cipriani, 23 Billy Twelvetrees
Francia: 15 Scott Spedding, 14 Yoann Huget, 13 Gaël Fickou, 12 Maxime Mermoz, 11 Noa Nakaitaci, 10 Jules Plisson, 9 Sébastian Tillous-Borde, 8 Loann Goujon, 7 Bernard le Roux, 6 Thierry Dusautoir (c), 5 Yoann Maestri, 4 Alexandre Flanquart, 3 Nicolas Mas, 2 Guilhem Guirado, 1 Vincent Debaty.
A disposizione: 16 Benjamin Kayser, 17 Rabah Slimani, 18 Uini Atonio, 19 Romain Taofifenua, 20 Damien Chouly, 21 Rory Kockott, 22 Jules Plisson, 23 Mathieu Bastareaud
Arbitro: Nigel Owens (WRU)
Sin Bin: James Haskell
Pubblico: 82,000
Man of the Match: Ben Youngs
Stefano Pozzebon
@StePozzebon