Arrampicata: Adam Ondra è Athlete of the year 2014 secondo l’IWGA

Arrampicata: Adam Ondra è Athlete of the year 2014 secondo l’IWGA
Photo Credit To YouTube, Black Diamond Equipment

Lo scorso febbraio è stato consegnato ad Adam Ondra il titolo di Athlete of the year 2014 messo in palio dall’International World Games Association. Il titolo è stato assegnato tramite una votazione online sul sito dell’IWGA svoltasi nel mese di gennaio nella quale Ondra ha raccolto il 34,1% delle preferenze.

Il climber nativo di Brno ha potuto così incorniciare l’annata più prolifica della sua giovane carriera dal punto di vista dei risultati raggiunti e dei riconoscimenti ottenuti. Alla “veneranda” età di 22 anni Adam Ondra si consacra così sempre più come l’atleta di riferimento per l’arrampicata sportiva a livello mondiale.

Dopo aver vinto tutto quello che c’era da vincere a livello giovanile passa alle categorie senior a soli 16 anni. Nei primi due anni da senior si prende tutto. All’esordio nelle competizioni a tappe, nel 2009, si aggiudica subito la Coppa del mondo nella specialità lead e l’anno successivo prevale nell’altra specialità, la Coppa del mondo di boulder. Primo ed unico atleta ad essere riuscito a vincere entrambe le coppe di specialità. Nelle successive annate prende parte solamente ad alcune tappe della coppa per concentrarsi sulla preparazione del Campionato del mondo di arrampicata, l’unico titolo ancora assente in bacheca. Gareggia in entrambe le specialità ma il titolo non arriva ne ad Arco nel 2011 (argento nel boulder e bronzo nella lead) ne, tanto meno, a Parigi nel 2012 ( bronzo nella lead).

Stiamo parlando però di un autentico fuoriclasse anche sul piano mentale e le delusioni, come succede spesso con questa rara tipologia di atleta, non fanno altro che stimolarlo ad alzare ancora l’asticella della competizione e dell’ambizione, letteralmente. Le soddisfazioni arrivano questa volta dalle salite su roccia. Nel 2012 completa per la prima volta “Change”, una via da lui scoperta in Norvegia, a cui dà una valutazione del grado di difficoltà di 9b+.

Mai era stato proposto un grado così alto. Nel 2013 libererà altre due vie di questo grado fra cui “La Dura Dura” in collaborazione con il campione statunitense Chris Sharma.

Veniamo così all’anno di grazia 2014, anno in cui Adam Ondra decide di tornare a concentrarsi anche sulle competizioni sportive ufficiali. Partecipa all’intera stagione di Coppa del mondo chiudendo terzo, ma il suo vero obiettivo resta comunque quel Campionato del mondo sfuggitogli di mano per ben due volte. Il terzo tentativo è quello buono. Il 23 agosto, a Monaco di Baviera, vince la medaglia d’oro nella specialità boulder e qualche settimana più tardi si ripete diventando campione anche nella categoria lead.

Inoltre, sempre nel 2014, ha raggiunto lo spaventoso traguardo di 100 vie di difficoltà 9a o superiore salite in carriera su roccia.

A 22 anni ha già vinto tutto quello che c’era da vincere a livello federale ed ha raggiunto il massimo livello raggiungibile anche al di fuori dei circuiti ufficiali elevando la concezione stessa di massimo grado di difficoltà. Risulta quindi difficile capire quali possano essere nel prossimo futuro i progetti e gli obiettivi in grado di stimolare Adam Ondra nella sua costante ricerca del miglioramento personale.

Uno spunto potrebbe provenire proprio dal premio di Atleta dell’anno 2014 conferitogli dall’IWGA.

L’International World Games Association è un organizzazione riconosciuta dal Comitato Olimpico che raggruppa e rappresenta tutte quelle discipline e federazioni sportive che non fanno parte, al momento, di quelle riconosciute all’interno dei Giochi Olimpici. Non è certo un segreto lo sforzo che da anni sta compiendo la federazione internazionale di arrampicata sportiva nel tentativo di far inserire questo sport all’interno delle discipline olimpiche. I tentativi sino ad ora si sono rivelati del tutto inconcludenti.

Il premio assegnato ad Adam Ondra, con una votazione online, sta a testimoniare l’aumento di interesse attorno all’arrampicata sportiva ed il bacino di utenza sembra essere in continua espansione. Un’attenzione crescente che difficilmente il Comitato Olimpico potrà ancora ignorare nel prossimo futuro, specie se dovesse incrementare ancora. Avere un atleta che riesca a suscitare una sana curiosità verso uno sport, toccando delle vette di eccellenza assolute e riuscendo continuamente a riscrivere i limiti stessi della disciplina non si vede molto spesso. Questo potrebbe essere il miglior sponsor possibile per l’intera Federazione.

E poi chissà che effetto potrebbe fare un giorno vederlo sul gradino più alto di un podio olimpico con la medaglia al collo …. Chissà se succederà mai.

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