
Periodo nero per la Nba a causa di una serie davvero incredibile di infortuni che continuano a falcidiare i roster delle 30 squadre Nba e le loro stelle.
Dopo la sconvolgente notizia del ricovero di Chris Bosh e del suo forfait per questa stagione si allunga ulteriormente la lista degli infortunati eccellenti, con Chandler Parson, Anthony Davis, Ryan Anderson e l’Mvp in carica Kevin Durant, costretti a fermarsi ai box per qualche giorno e settimana nei casi più gravi.
Kevin Durant degli Oklahoma city Thunder è stato costretto ad una operazione al piede già andato sotto i ferri quest’estate e che nelle ultime settimane continuava a creargli non pochi problemi, obbligandolo a saltare alcune partite dopo il mese abbondante perso ad inizio stagione.
Per l’Mvp Nba è previsto uno stop di una settimana circa, con la squadra nuovamente affidata a Russel Westbrook.
Grande la sfortuna invece per i New Orleans Pellicans, che nella partita contro Miami della scorsa notte si vedono privati delle loro stelle Anthony Davis e Ryan Anderson, il primo per un riacutizzarsi di un problema alla spalla, il secondo per un problema al ginocchio dovuto ad un contrasto di gioco.
Per il monociglio più famoso del mondo si tratta di un problema alla spalla infortunatasi il 7 febbraio contro i Chicago Bulls, con Davis costretto molto probabilmente all’utilizzo di un tutore e il riposo forzato per 2-3 partite, ma con una situazione ancora da confermare; per Anderson invece situazione ben più grave a causa di una distorsione del collaterale mediano del ginocchio, che lo costringerà all’immobilità dalle 2 alle 4 settimane, una perdita gravissima per i Pellicans.
Altro infortunio nobile è quello accaduto a Chandler Parsons, uscito prematuramente nell’ultima partita, che però sembra aver sofferto solo di una lieve distorsione che gli farà saltare le prossime tre gare per un riposo precauzionale.
Il numero degli infortuni di questa stagione, un trend in costante crescita continua a infiammare il dibattito sulla necessità di una stagione regolare accorciata rispetto alle 82 partite attuali, così da evitare la moria di giocatori che ogni anno si fa sempre più preoccupante.