FCA è da anni molto attenta alla sostenibilità. L’impegno del Gruppo sull’E-mobility deriva da una cultura aziendale che comprende integrità, rispetto per gli altri e la volontà di porsi al servizio della comunità, e si traduce anche in una serie di iniziative interne che coinvolgono in tal senso i suoi numerosi fornitori e ogni area, funzione e dipendente negli stabilimenti e negli uffici in tutto il mondo. In particolare nel cercare trovare e nell’applicare in maniera concreta e significativa le pratiche di sostenibilità, per ottimizzare la gestione di questi aspetti all’interno dell’azienda. In tal senso dal 2017 FCA ha lanciato ad esempio un’iniziativa nell’ambito del programma Energy Star dell’Agenzia per la Protezione Ambientale degli Stati Uniti. Una sorta di “caccia al tesoro” che vede impegnati squadre di dipendenti che hanno l’obiettivo di identificare e realizzare un’analisi completa dei possibili miglioramenti necessari per aumentare l’efficienza energetica negli stabilimenti, realizzabili immediatamente, cioè a dire senza la necessità di investimenti significativi.
Viene inoltre valutato l’uso di energia durante le ore non operative, quando spesso si verificano la maggior parte degli sprechi. In questo modo il Gruppo punta a raggiungere entro il 2020 la riduzione del 30% di energia consumata per veicolo prodotto (rispetto al 2010) nei suoi stabilimenti. In una nota dell’azienda, si legge che negli ultimi otto anni, le emissioni di CO2 sono state ridotte del 27% negli stabilimenti mass-market di carrozzeria e stampaggio. Inoltre è stato utilizzato il 38% in meno di acqua e generato il 62% in meno di rifiuti per ogni veicolo prodotto. Sul mercato il Gruppo ha invece intenzione di sviluppare un piano quinquennale che si focalizza sulla crescita e sul’evoluzione tecnologica: guida autonoma, connettività e progressiva elettrificazione dei veicoli.
FCA punta quindi ad anticipare l’incremento esponenziale di auto elettriche che avverrà probabilmente anche in Italia nei prossimi anni, con l’immissione sul mercato, in primis, delle Fiat 500 con propulsione elettrica a partire dalla seconda metà del 2020, e con un’ampia gamma di tecnologie implementate sulle vetture, in grado di rispondere adeguatamente a tutte le necessità dei clienti. Secondo uno studio sulle dimensioni del settore, l’E-mobility italiana ha ricavi complessivi per circa 6 miliardi di euro, crescendo ad un tasso medio annuo composto pari a +28,7%. Ma le cose sono destinate a migliorare ulteriormente: nel 2030 potrebbe addirittura arrivare ad avere oltre 10mila imprese e a sviluppare un volume complessivo di fatturato di quasi 100 miliardi di Euro.