John Elkann è sicuro: “L’industria automobilistica sta per vivere un cambiamento epocale, dalla portata simile a quello avvenuto negli anni Venti del ‘900”. Per il presidente di FCA, quindi, l’accordo con PSA “sarà una grande opportunità per l’Italia in vista di questo cambiamento storico in atto nel settore automobilistico”. La logica delle fusioni resta per Elkann la strada migliore da percorrere per essere pronti alle sfide che si stagliano all’orizzonte. Perché, come ha sottolineato in più di un’occasione, “noi abbiamo molto beneficiato dell’ accordo con Chrysler e Peugeot di quello con Opel. Sono operazioni industriali fatte per spalmare gli investimenti su più auto”. Dall’operazione nascerà infatti il quarto costruttore automobilistico mondiale, con circa 8,7 milioni di veicoli venduti. Un colosso in grado quindi di competere ed evolversi in un mercato che, come si legge in una nota di Fiat Chrysler Automobiles a proposito dell’accordo con il gruppo francese Peugeot-Citroen,, “propone nuove sfide in termini di mobilità connessa, elettrificata, condivisa e autonoma” e “la società risultante dalla fusione farà leva sulla sua forza nella ricerca e sviluppo e sul suo ecosistema globale per accelerare l’innovazione e affrontare queste sfide con agilità ed efficienza negli investimenti”.
Di fatto, FCA-PSA punta a sfruttare le sinergie a tutti i livelli con particolare riguardo agli investimenti di larga scala nelle piattaforme dei veicoli, con particolare attenzione ai modelli con propulsori 100% elettrici e varianti ibride da ricaricare alla presa di corrente. Da questo punto di vista Peugeot metterà a disposizione del neonato Gruppo la sua nuova piattaforma CMP (Common Modular Platform), sviluppata specificamente per supportare la produzione di modelli compatti dei suoi marchi, sia con motori termici convenzionali che con batterie al litio. Per queste ultime l’azienda potrebbe convertire una fabbrica Opel sul confine franco-tedesco alla produzione di pile, con la collaborazione della Saft, società transalpina impegnata nella progettazione, sviluppo e produzione di batterie utilizzate nei trasporti, nell’industria e nella difesa. In questo contesto, il presidente di FCA ed Exor non dimentica Torino, che “vede” con un nuovo ruolo, trainante, per lo sviluppo non solo dell’economia italiana, ma anche per l’evoluzione dei consumi: “Ora i prossimi vent’anni porteranno tante opportunità: trovare soluzioni a minor impatto ambientale, nuove forme per fare funzionare le città. In questo contesto una città come Torino, con il suo sistema dell’istruzione e il Politecnico, è molto ben messa per poter contribuire a questa sfida”.