
L’Unione Europea, per contrastare l’emergenza climatica, ha stabilito che entro il 2021 le emissioni di CO2 da parte delle nuove auto sarà di 95 grammi per chilometro. Nell’aprile 2019 l’obiettivo è stato esteso alla riduzione di un ulteriore 37,5% entro il 2030.
Eppure per il momento le emissioni di cabonio continuano ad aumentare: questo pone i costruttori di automobili con le spalle al muro. Occorre trovare una soluzione che negli ultimi 20 anni non si è riusciti a trovare, riducendo le emissioni delle nuove vetture e riducendo la produzione di CO2 di 10 grammi l’anno.
Una situazione che, in ottica 2030, vedrà le case automobilistiche costrette ad effettuare ulteriori tagli e che mette in discussione l’intero modo di concepire le vetture moderne.
Durante il convegno sul Green Deal tenutosi a Rimini per arrivare a una mobilità sostenibile e rispettosa dell’ambiente, è intervenuto Nicolas Meihan, Scientific Advisor per il dipartimento di Sostenibilità e Sviluppo digitale francese.
Nella sua relazione Meihan sottolinea come i costruttori automobilistici hanno già negli ultimi 10 anni fatto un gran lavoro per migliorare l’efficienza dei motori e l’aerodinamica delle vetture, facendo auto più leggere, ma oggi è la riduzione delle dimensioni delle vetture e il motore elettrico la nuova frontiera per una mobilità sostenibile.
Tra le proposte, fa discutere l’inserimento di un bonus/malus in relazione al peso delle vetture e all’utilizzo di motori elettrici, mentre è in fase di studio la proposta di inserire standard che limitino l’uso di elettricità prodotta attraverso il consumo di carbon fossile.
Il futuro dell’automobile è destinato a cambiare in relazione a queste nuove sfide: in gioco non è soltanto l’ambiente, ma anche il tessuto economico e sociale dell’intera unione europea, con ricadute sia su occupazione che su investimenti in ricerca e sviluppo in un settore cruciale come quello dell’automobile.
“Se vogliamo ridurre sostanzialmente le emissioni di CO2, è necessario riorientare il mercato ad auto che pesano meno e consumano meno. Se davvero vogliamo che le auto elettriche siano una soluzione realistica per la mobilità, dobbiamo limitare i danni ambientali collegati alla loro produzione. Un bonus malus basato sulle emissioni di CO2 e peso, insieme a degli standard che regolino la produzione di auto elettriche e delle loro batterie”, conclude Meihan.
Una sfida che l’Unione Europea deve affrontare tenendo quindi conto della capacità di innovare e di confrontarsi con il mercato internazionale da parte dell’industria automobilistica del vecchio continente.