
Eccoci qua, a giovedì 9 febbraio. Sono passati ormai ben quattro giorni dalla partita di domenica sera fra Juventus e Inter e tante cose sono state dette in queste ore. Inutile ripercorrere per filo e per segno gli episodi che hanno caratterizzato la partita, vinta dai bianconeri per 1 a 0. Questo editoriale vede la sua pubblicazione dopo righe scritte e riscritte: sulla rivalità fra le due squadre ci sarebbe troppo da dire ma soprattutto non mi andava di cadere nella trappola ridondante del “noi contro loro” che purtroppo ha intasato le bacheche di Facebook, le pagine dei giornali e i dibattiti televisivi.
L’arbitraggio di Rizzoli lo archiviamo come un’altra pagina dell’infinita storia fra Inter e Juventus e, come è giusto che sia, ognuno rimarrà della sua opinione: si sa, nel calcio una piena obiettività è in fin dei conti impossibile, da parte di tutti. Ho letto molti commenti, da entrambe le parti: alcuni condivisibili, altri meno, alcuni patetici, altri finanche divertenti. Tutti commenti che alla fine hanno portato a parlare di tutto tranne che della partita. Una partita bella, dove la Juventus ha dimostrato il suo valore e l’Inter di poter sperare in delle basi importanti per il suo futuro. Certo, i possibili rigori potevano incidere sul risultato finale in un altro modo: però, con i se e con i ma, non si va da nessuna parte. E questo dovrebbe cominciare ad essere un pizzico più chiaro a tutti.
Il tifoso juventino che ha fin qui letto queste righe probabilmente si sarà rotto le palle e sarà rimasto deluso, non leggendo sfoghi, lamentele e piagnucolii. Una cosa però è giusta sottolinearla e riguarda l’ipocrisia messa in scena nelle ultime ore dalla dirigenza della società Juventus. Nel prepartita di Crotone-Juventus il d.s. Marotta ha infatti dichiarato: “Il nuovo filmato che fa infuriare l’Inter? Sono imbarazzato nel rispondere: non immaginavo che dopo una bella partita ci si potesse ancora dilungare andando ad analizzare episodi che non sono esistiti. Dico, da uomo di calcio, che in Italia dovremmo allenare giocatori, allenatori e dirigenti a una cultura della sconfitta che nel nostro paese non esiste“.
Concetto poi ribadito da John Elkann, presidente Exor, holding proprietaria della Juventus. “È stupefacente la capacità dell’Inter di non saper perdere, nonostante dovrebbe averne l’abitudine. Io ero allo Stadium, è stata una bella partita, positiva anche da parte nerazzurra. Mi spiace che poi si debbano creare polemiche dopo una bella sfida che la Juve ha meritato di vincere giocando bene. La cosa importante è comprendere bene quello che succede in campo e riconoscere la sportività che la Juve ha sempre dimostrato di avere”.
Dichiarazioni alle quali è seguito un comunicato ufficiale da parte della società nerazzurra: “In risposta alle recenti dichiarazioni apparse sui media, il Club non comprende il motivo per cui Juventus FC continui a riferirsi all’Inter, mentre la nostra attenzione non è mai stata su di loro. Il fatto che ci sia sempre così grande attenzione attorno all’Inter è evidentemente la conferma dell’importanza del Club. Abbiamo, nei toni corretti e nelle sedi appropriate, cercato un confronto su quelle che riteniamo decisioni arbitrali discutibili in una partita importante per noi e per la Serie A. Il nostro pensiero oggi va però solo al futuro, consapevoli di aver fatto una buona gara a Torino nonostante la sconfitta. Ognuno ha la propria storia, noi abbiamo la nostra e ne siamo orgogliosi“.
Una decisa presa di posizione a delle dichiarazioni quantomeno imbarazzanti da parte della società bianconera, che mal rappresentano la sportività tanto proclamata (chiedere a Bonucci e Allegri). Dichiarazioni dalle quali emerge però una cosa: Agnelli&Co. hanno l’ossessione dei nerazzurri, mettendo in campo quello stesso atteggiamento ossessivo tanto rinfacciato agli interisti.
Ancora più gravi sono forse le dichiarazioni – quelle sì, imbarazzanti – di Marotta, che forse non ricorda quanto dichiarato negli ultimi anni:
“Sono imbarazzato. In Italia dovremmo allenare giocatori, allenatori e dirigenti a una cultura della sconfitta che nel nostro Paese non esiste. In Italia esiste la cultura della polemica nei confronti dell’arbitro”. (Giuseppe Marotta, post Juventus-Inter).
JUVE-ROMA 1-1 (13 novembre 2010): “C’è amarezza e grande rammarico, siamo arrabbiati per la prestazione insufficiente dell’arbitro (Rizzoli). Ci è stato fischiato un rigore contro discutibilissimo per un episodio analogo al fallo di mano di Boateng in Milan-Palermo. Chiediamo uniformità di giudizio, rispetto e maggiore tutela per la Juventus, che non è favorita dagli arbitri. Per tutto il resto della gara i giocatori in campo sono stati condizionati da quel rigore”.
PALERMO-JUVE 2-1 (2 febbraio 2011): “Voglio esprimere una critica molto decisa nei confronti della classe arbitrale e dell’atteggiamento verso la Juventus. Non vorrei che le nostre valutazioni su Calciopoli siano intervenute in questo tipo di comportamenti. Non vorrei che quella che prima si definiva sudditanza ora diventi arroganza, che superi l’oggettività degli episodi in questione. Braschi ci disse che ruotando gli arbitri nessuno avrebbe diretto la stessa squadra più volte. Morganti è la terza volta che lo fa in questa stagione e in due è stato molto sfortunato”.
JUVE-SIENA 0-0 (5 febbraio 2012): “C’è rammarico e molta rabbia per il rigore non concesso nei minuti finali per il fallo di mano di Vergassola. Già gli avversari hanno avuto un atteggiamento difensivista, se poi ci si mette anche l’arbitro a non decretare un rigore sacrosanto… Peruzzo è inesperto, sarebbe opportuno e giusto prestare maggiore attenzione nelle designazioni arbitrali”.
JUVE-GENOA 1-1 (26 gennaio 2013): “Per un arbitro di Torre Annunziata come Guida ci sono difficoltà a venire ad arbitrare la Juventus… Non parlo di malafede, ma di difficoltà. Al 94° un arbitro della provincia di Napoli si è trovato in difficoltà. La designazione di Guida, che è un arbitro napoletano, è stata infelice. Non metto in dubbio la buona fede, ripeto, ma non si designa un arbitro di Torre Annunciata ad arbitrare la Juventus. Così come è consigliabile che un arbitro di Novara non arbitri la Juventus, un arbitro napoletano non deve venire ad arbitrare la Juventus”.
BAYERN-JUVE 4-2 (16 marzo 2016): “Avremmo meritato la qualificazione, non ci siamo riusciti soprattutto per un arbitraggio molto parziale. Il terzo gol di Morata era regolare, invece è stato annullato clamorosamente”.
La Vecchia Signora a quanto pare è Signora di nome, ma non di fatto.
A prescindere da tutto, forza Inter. #finoallafine ehm, volevo dire, #amala.