L’EDITORIALE – Allenatori clonati ad Appiano, moviolisti allucinati e fiumi di lacrime

L’EDITORIALE – Allenatori clonati ad Appiano, moviolisti allucinati e fiumi di lacrime

L’EDITORIALE – Allenatori clonati ad Appiano, moviolisti allucinati e fiumi di lacrime. Sabato scorso ho scritto un articolo dove vi raccontavo come ad ogni vigilia di Juventus-Inter mi sembra di tornare indietro nel tempo, precisamente al 1998, e mi ritrovo a vagare confuso in giro per casa fino a quando qualcuno in famiglia non mi riporta alla realtà. Ebbene, vi confesso che per la prima volta in assoluto, quella sensazione di disagio, di spaesamento, quel sentirsi fuori dal proprio tempo in un’epoca ormai passata, questa volta si è ripresentata dopo la partita e protratta fino a domenica a tarda notte. Una situazione drammatica, risolta poi da una buona dormita e da un bel caffè all’indomani. Il fatto è che dopo aver visto una Juventus dominare l’Inter e creare almeno sette clamorose palle gol, di cui quattro sventate da un Handanovic in versione Super Gigi Buffon, due stampate sulla traversa e una finita a pochi centimetri dal palo, mentre di contro ho notato mezzo tiro in porta centrale dei nerazzurri, non mi aspettavo di (ri)vedere certe sceneggiate da tragedia greca. Così a fine gara mi ritrovo un tizio coi capelli grigi piangere in televisione e reclamare addirittura due rigori per l’Inter, parlare di partita condizionata dall’arbitro e di una grande prova della sua squadra. Di contro, una Juventus fortunata, ladra e che non meritava di vincere.

Ed è stato in quel momento che il mio cervello è andato di nuovo in tilt, e ho cominciato a pensare: “cavolo, ma Simoni proprio non sa perdere, non la vuole smettere con queste sceneggiate. Ma pensasse ad allenare, a dare un gioco e una mentalità a questa squadra che ha subìto per più di un’ora la Juventus e gioca arroccata in difesa in attesa di un contropiede”. Ma mentre pensavo a tutto ciò, in sovraimpressione sotto a “Simoni”, c’era scritto in realtà Pioli, e così la confusione aumentava. Ci risiamo, non sono tornato indietro nel tempo, sono loro, alcuni interisti, che sono rimasti fermi al passato e al solito mantra di quando perdono”. Ma allora cosa succede? E a quel punto non ho potuto fare a meno di darmi questa spiegazione: “ad Appiano Gentile ci sarà una sorta di virus. Oppure gli allenatori li clonano o nascono da una stessa pianta aliena tipo come nel film L’invasione degli Ultracorpi, ereditando quindi l’uno dall’altro alcune caratteristiche, come la pianginite acuta, la memoria corta e robe simili”. Solo così si spiegherebbe il perché ogni anno, ogni volta che perdono contro la Juventus, cioè nel 98% dei casi, anche tre/quattro a zero, hanno sempre di che lamentarsi e ripetono sempre le stesse cose. E con loro quei professionisti della disinformazione che gli danno ragione, manipolando le inquadrature nelle moviole o addirittura dicendo il falso anche davanti alle immagini video.

Per tutti loro, che occhi gonfi di lacrime, cercavano e cercano di avallare le loro assurde teorie, valga quanto dichiarato dall’ex arbitro Cesari, non certo simpatizzante della Juve, a Mediaset:

18′. Presunto contatto Chiellini-Icardi/Lichtsteiner-D’Ambrosio.

“I nerazzurri protestano e chiedono il rigore. Ma è D’Ambrosio che tira la maglia al terzino svizzero e quindi, semmai, era fallo per i bianconeri”.

36′. Presunto intervento di Mandzukic su Icardi.

“L’attaccante croato rischia, però interviene perfettamente sulla palla. Giustissimo non fischiare il rigore”. Non a caso, aggiungiamo noi, Icardi protesta, ma per avere calcio d’angolo!

Fuffa, insomma, come sempre. Con buona pace di chi rosica.

About The Author

Giornalista, scrittore e Social Media Editor, è una delle firme storiche di Multiplayer.it. Ma in diciotto anni di attività ha anche diretto il settimanale Il Ponte e scritto per diversi siti, quotidiani e periodici di videogiochi, cinema, società, viaggi e politica. Tra questi Microsoft Italia Tecnologia, Game Arena, PlayStation Magazine, Kijiji, Movieplayer.it, ANSA, Sportitalia, TuttoJuve e Il Fatto Quotidiano. Fa parte di Giornalisti Senza Frontiere ed è spesso impegnato in scenari di guerra come la Siria e la Libia.

Related posts