L’EDITORIALE – Venghino, signori, venghino, è arrivato il circo: grande Juve, che allunga in classifica, ma sui media si preferisce (s)parlare di Agnelli e di “mani”

L’EDITORIALE – Venghino, signori, venghino, è arrivato il circo: grande Juve, che allunga in classifica, ma sui media si preferisce (s)parlare di Agnelli e di “mani”

L’EDITORIALE – Venghino, signori, venghino, è arrivato il circo: grande Juve, che allunga in classifica, ma sui media si preferisce (s)parlare di Agnelli e di “mani”. La Juventus a trazione anteriore funziona, e funziona abbastanza bene. Scrivo “abbastanza” perché nonostante i 90 minuti non abbia mai corso dei seri rischi, è un peccato dominare una gara e non riuscire a concretizzare almeno la metà delle tante palle gol create. E soprattutto, è brutto vedere errori clamorosi in fase di impostazione che rischiano di rimettere in partita gente che fino a quel momento magari non ci aveva capito nulla ed era ormai sottomessa. Contro il Sassuolo, dunque, ottima Juve: i bianconeri devono solo evitare in futuro errori di superficialità in fase difensiva ed essere più lucidi sotto porta per chiudere definitivamente le gare. Per il resto grinta, voglia di vincere e pochi pericoli, sono stati questi gli ingredienti di una squadra quasi perfetta e a tratti spettacolare. Che poi, cosa significa “spettacolo” nel calcio? Anche questo in fondo è un concetto soggettivo: a me, per esempio, non piace molto il tiki taka del Barcellona. Dopo un po’ mi annoia. Preferisco un calcio più aggressivo, non necessariamente fatto di combinazioni spettacolari, come quello del Milan di Sacchi, della Juventus di Lippi o Conte. Poi è chiaro che se questo tipo di gioco lo fanno Van Basten e Gullit o Zidane e Del Piero, è più produttivo e le giocate vengono da sé.

Insomma, per certi versi son d’accordo con chi pensa che in fondo se uno vuol vedere uno “spettacolo” può andarsene al cinema o a teatro. O al circo, dipende dai gusti. Anche se per alcuni il circo lo fornisce anche il calcio. Per esempio c’è quello mediatico, che si mette in moto ogni volta che la Juventus allunga sulle rivali scudetto e che queste cadono rovinosamente o compiono comunque un passo falso. E’ quel momento nel quale in TV e nei giornali fanno passare una scoreggia per una tromba d’aria, ovviamente solo e se proviene da casa Juventus. Altrimenti, anche se si tratta di vero uragano, viene dipinta come una lieve flatulenza. Così, oltre a raccontarci come solo loro sanno fare, mistificando la realtà dei fatti, che la Juventus è della ‘ndrangheta e che Andrea Agnelli a momenti è il boss dei boss sotto mentite spoglie, il mondo antijuventino dei giornali si indigna per Dybala che non ha dato la mano al proprio tecnico al momento della sostituzione. Per carità, un gesto sicuramente da censurare, ma non certo da aprici trasmissioni televisive, prime pagine dei giornali o da costruirci poi sopra dodicimila teorie astruse che abbracciano un possibile mancato rinnovo contrattuale dell’argentino fino alla prossima Fine del Mondo. Per gesti analoghi o addirittura peggiori compiuti da calciatori più anziani e famosi di Paulo si è fatto finta di niente. Anzi, si è perfino parlato di ragazzate, goliardia, e cretinate varie…

Sempre in tema di spettacoli circensi, ci sono poi quelli messi in scena da chi piange per una punizione dubbia concessa agli avversari, e da cui è nato poi un gol, e da chi si lamenta del calendario e di…. Higuain. I primi sbraitano dopo che per settimane hanno taciuto dopo aver vinto delle gare grazie a clamorose sviste arbitrali. Sviste di cui, come sempre quando non c’è di mezzo la Vecchia Signora, o non s’è affatto parlato poi nelle varie moviole, oppure sono state fatte passare in cavalleria, come “normali errori che però non tolgono merito ai vincitori”. Come dire, hai rubato, ma siccome sei stato meritevole, va bene così. I secondi, invece, vorrebbero dei calendari creati ad hoc in base ai loro gusti, come se la Juventus, giusto per fare un esempio, fosse invece una società di fessi ad essersi spesso sorbita partite di cartello alla media di una ogni tre giorni durante i momenti caldi di una stagione. Anche se la perla, forse, è però quella che vede Higuain come causa dei “mali” della sua ex squadra. Nota finale sul mercato e su Berardi: con tutto il dovuto rispetto per il ragazzo, spesso accostato alla Juventus, non vale 25/30 milioni di euro, e la società bianconera farebbe bene a guardare altrove in quel ruolo.

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Giornalista, scrittore e Social Media Editor, è una delle firme storiche di Multiplayer.it. Ma in diciotto anni di attività ha anche diretto il settimanale Il Ponte e scritto per diversi siti, quotidiani e periodici di videogiochi, cinema, società, viaggi e politica. Tra questi Microsoft Italia Tecnologia, Game Arena, PlayStation Magazine, Kijiji, Movieplayer.it, ANSA, Sportitalia, TuttoJuve e Il Fatto Quotidiano. Fa parte di Giornalisti Senza Frontiere ed è spesso impegnato in scenari di guerra come la Siria e la Libia.

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