
L’EDITORIALE – Si scansa anche il Milan. Tutti amano la Juventus. Milan, Lazio, Roma, Napoli, e così via. Sono tutti talmente innamorati della squadra bianconera che per compiacerla che fanno? Ovvio, si scansano e la fanno vincere. Poi magari fingono una reazione per far felici i propri tifosi, ma roba di nulla. Questo almeno è quello che emerge dal commento durante e dopo la gara di ieri da parte dei telecronisti della RAI, secondo i quali, tra l’altro, la Juventus non ha concluso il primo tempo in vantaggio 2-0 al termine di 45 minuti dominati e che avrebbe potuto portare più reti e serenità per gli uomini di Allegri se solo avessero mantenuto un po’ più di freddezza sotto porta, e se l’arbitro avesse espulso come meritavano Antonelli e Kucka per una serie di fallacci a ripetizione. No, lo ha fatto grazie a un Milan che non se l’è giocata, che “s’è scansato”, come va di moda dire tra chi rosica. Ma d’altronde, ieri, abbiamo assistito alla solita telecronaca RAI quando gioca la Juventus, e cioè quella del “tutti contro la Vecchia Signora, e giudizi a senso unico”. Urla e voce roca quando sfiorano il gol gli avversari, voci funeree ai gol dei bianconeri. Arbitro impeccabile se sbaglia contro la Juve, scarso se solo osa fischiarle qualcosina a favore, anche se giusta.
Così, nella normalità dell’anormalità del giornalismo sportivo RAI, ecco spuntare dall’altra parte, sui canali Mediaset, quello che invece è notoriamente il giornalista tifoso del Milan più famoso, non fosse altro perché è anche quello che normalmente fa proprio la telecronaca personalizzata per i fan dei rossoneri. Ed è proprio lui, Carlo Pellegatti, che dà una lezione non tanto di sportività, ma di professionalità, analizzando con imparzialità, lui che tutto sommato potrebbe anche essere parzialmente giustificato se dicesse certe cose visto il ruolo di cui sopra, la sfida. Il giornalista Mediaset spiega così quel che in fondo è stato sotto gli occhi di tutti: buon Milan in fase di ricostruzione, con diversi giovani di belle speranze, dominato però da una Juventus più forte e con campioni in squadra, che nel secondo tempo approfitta del calo dei bianconeri e con orgoglio e buoni spunti prova a pareggiare cercando di sfruttare le poche chance concesse dalla squadra di Allegri. La quale, a sua volta, ha avuto alcune occasioni per chiudere la gara e le ha sbagliate, e dunque deve migliorare in tal senso. Chapeau. Onore al Milan, ma anche alla Juventus.
Di diverso tenore, invece, il servizio marchetta il giorno dopo sul TG di Canale 5 di un altro redattore, che ci faceva sapere che nella ripresa il Milan spegneva le stelle bianconere, la metteva alle corde e sfiorava più volte (????) il pari in dieci, anche nel finale, giocando alla pari coi bianconeri… Ma alla pari con chi? E soprattutto, quando e come il Milan avrebbe messo alle corde la Juventus? Due palle gol in 90 minuti, rete casuale compresa, per la squadra di Montella, DIECI occasioni da gol per la squadra di Allegri, comprese le due marcature. Quattro suddivise due prima e dopo il gol di Bacca. Quindi di cosa stiamo parlando? Di una partita che si è svolta in parallelo nella mente fantasiosa di qualche giornalista tifoso? Probabile. Massimo rispetto per un bel Milan, per carità, che gioca anche un buon calcio, ma ogni tanto bisognerebbe saper mettere da parte le proprie simpatie o, come direbbe qualcuno, “posare il fiasco”.