
Negli ultimi vent’ anni l’ Atalanta è stata sicuramente tra le maggior produttrici di talenti. Dai portieri (Sportiello e Consigli), agli attaccanti (Pazzini e Gabbiadini), la qualità e la quantità prodotta è al livello dei maggiori club europei. Abbiamo deciso di concentrarci sui centrocampisti, vera eccellenza del settore giovanile neroazzurro. Partendo dagli anni novanta, analizzeremo i possibili scenari per i giovani centrocampisti di oggi, tra cui Gagliardini, recentemente approdato all’Inter per una cifra vicina ai 25 milioni.
Partiamo dai primi anni novanta con uno dei migliori prodotti della “cantera” neroazzurra. Alessio Tacchinardi ha esordito a 18 anni in prima squadra e dopo sole 9 presenze in Serie A è stato acquistato dalla Juventus per 4 miliardi di lire. In maglia bianconera ha vinto 5 Scudetti e 1 Champions League, esempio di carriera brillante al di fuori di Zingonia. Nonostante le aspettative, la carriera di Domenico Morfeo non fu così soddisfacente. Trequartista dal talento sublime, ha lasciato Bergamo nel 1997 dopo 22 gol in 83 presenze. In seguito ha vestito, tra le altre, le maglie di Fiorentina, Milan, Parma e Inter, senza incidere. Il sostituto di Morfeo sarebbe dovuto essere Samuele Dalla Bona, fulcro delle nazionali giovanili. Tuttavia fu acquistato dal Chelsea nell’ottobre del 1998, senza aver esordito in Serie A. Tornò in Italia dopo 4 anni, 55 presenze e 6 gol, per lui una modesta carriera in provincia, tra cui il ritorno all’ Atalanta.
A cavallo dei due secoli ricordiamo Massimo Donati, acquistato ancora minorenne da una squadra friulana. Due stagioni all’ Atalanta, che lo vedono protagonista della Promozione in Serie A. Viene acquistato dal Milan a soli 20 anni. In rossonero solo 17 presenze, per poi girare l’Italia in prestito, oltre ad un’ottima esperienza in Scozia. Friulano come Donati, Simone Padoin ha giocato più di 150 partite con l’Atalanta, prima di passare alla Juventus. Con i bianconeri ha vinto 5 Scudetti, diventando un idolo tra i tifosi juventini.
Della “generazione” di Padoin fanno parte Andrea Lazzari e Riccardo Montolivo. Destini diversi per i due centrocampisti bergamaschi. Nonostante l’ottimo esordio tra i professionisti (9 gol in Coppa Italia a soli 21 anni), Andrea Lazzari non è riuscito ad incidere quanto auspicato. Riccardo Montolivo è stato in grado di confermarsi anche lontano da casa, con più di 500 partite tra club e Nazionale.
Compagno di squadra di Montolivo al Milan, Giacomo Bonaventura viene scoperto direttamente da Mino Favini, storico Responsabile del Settore Giovanile atalantino. In neroazzurro esplode nelle stagioni 2012-2013 e 2013-2014, prima di essere acquistato dal Milan per 7 milioni di euro.
Daniele Baselli ha conquistato l’eredità di Bonaventura grazie ad una buona esperienza al Cittadella. Centrocampista moderno, “box-to-box”, dopo 50 presenze nell’ Atalanta viene acquistato dal Torino insieme al suo coetaneo Zappacosta, in un’operazione da 10,3 milioni totali. Classe 1995 il suo sostituto: Andrea Grassi. “Canterano” di lunga data, a soli 7 anni entra nel settore giovanile bergamasco. Nella stagione scorsa viene lanciato titolare da Reja in posizione di mezz’ala destra. Dopo sole 16 presenze in Serie A, viene acquistato dal Napoli. Zero presenze per lui con la squadra di Sarri, a causa di una serie di infortuni. In estate torna a Bergamo in prestito, tuttavia la concorrenza nella zona centrale del campo non gli permette di imporsi nuovamente. E’ molto vicino il suo passaggio all’ Empoli.
L’argomento centrale del panorama calcistico italiano è sicuramente il passaggio di Roberto Gagliardini all’Inter per 22 milioni più 3 di bonus. Classe 1994, 49 presenze in Sere B e 14 in Serie A, centrocampista centrale dotato di ottima fisicità e visione di gioco. Come analizzato nel corso dell’articolo, sono diverse le prospettive per i giovani che lasciano Bergamo. Il passaggio ad una big potrà essere il trampolino di lancio definitivo, come è stato per Tacchinardi e Montolivo, oppure un fallimento, totale o parziale, come nei casi di Lazzari e Morfeo.