Rugby: Cina l’ultima frontiera?

Rugby: Cina l’ultima frontiera?

È la Cina la nuova frontiera del rugby union?

Cina e soldi sono un binomio che va di comune accordo e World Rugby non è immune al richiamo

Sono degli ultimi giorni le notizie dei contratti milionari reali o paventati nel calcio cinese, Carlos Teves a Shanghai e Ronaldo richiesto da un altro club. Non è una novità che il governo cinese sia disposto a mettere sul piatto diversi milioni di dollari per aggiudicarsi eventi sportivi di caratura mondiale come olimpiadi, tennis e formula uno, e ora pare che oltre al calcio ci siano anche le intenzioni di diventare una potenza anche nel rugby.

Riprendendo le notizie pubblicate dal quotidiano inglese The Telegraph, AliSports, la sussidiaria del colosso on-ine AliBaba di Daniel Zhang, ha messo sul piatto 100 milioni di dollari (95 milioni di euro) per un piano decennale di investimenti nel rugby.

Obiettivo dichiarato raggiungere 5 milioni di partecipanti, dagli attuali 76 mila, in dieci anni e raggiungere quota 15 mila arbitri e 30 mila allenatori entro il 2020. Ma soprattutto ospitare la coppa del mondo già nel 2027.

Una costruzione molto ambiziosa, la cui prima pietra dovrebbe essere posta già quest’anno con un torneo di rugby sevens a fine stagione tra le migliori 8, tipo il torneo ATP di tennis.

Se il piano funzionerà è tutto da vedere, da un lato ci sono la grandissima fame di sport a alto livello del colosso asiatico e i precedenti del nuoto soprattutto, dall’altro uno sport non semplice da capire per i meno avvezzi e la grande difficoltà di far breccia nello zoccolo duro rappresentato dalle nazionali del 6 nazioni e del Rugby Championship.

Ci possiamo aspettare tra qualche anno un campionato sulla falsa riga della Top League giapponese, con giocatori dell’emisfero sud a “svernare” con contratti milionari e un Seven’s ancora più forte. Non dimentichiamo infatti che la Cina si è già qualificata alle olimpiadi femminili e ha vinto un bronzo alle olimpiadi giovanili.

Forse proprio dal sevens arriveranno le prime gioie cinesi, uno sport che si addice di più all’espansione e che è decisamente in grado di conquistare mercati nuovi come USA e Kenya, per citare due nazioni diventate belle realtà nella forma sprint dello sport.

Se il futuro Dan Carter giocherà per una formazione di Beijing partecipante a un Super Rugby a 20 squadre, non ci stupiremo più di tanto.

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Corrispondente da Melbourne - Australia. Maniaco di rugby, appassionato di ogni sport

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