
TUTTO TORO CLASSIFICA: NUOVO RECORD – Con l’addio di Ventura dopo un quinquennio piuttosto significativo per la storia recente granata, si è aperto un nuovo ciclo. La rosa ha subito notevoli stravolgimenti nella struttura, con la partenza di uomini simbolo e il conseguente arrivo di giocatori di valore. In generale, stanno nettamente crescendo le ambizioni della società, come gli investimenti sempre più onerosi dimostrano.
Se confrontato con le precedenti stagioni, il rendimento del girone d’andata è già un nuovo record della gestione Cairo: con 28 punti in 18 giornate, il Torino ha già superato i 26 della stagione 2013-2014. E manca ancora la trasferta di Reggio Emilia, che potrebbe portare i granata a quota 31.
Nonostante sia doveroso provare a migliorarsi ulteriormente riflettendo sulle diverse cose che finora hanno funzionato meno – come per esempio i match in trasferta -, non bisogna assolutamente dare per scontati o sminuire i numerosi passi avanti che si sono visti fin qui.
Un girone d’andata a ritmi alti è già una sorta di novità rispetto alla squadra di Ventura: il suo Toro, infatti, accumulava decisamente troppi passi falsi all’inizio della stagione, che compromettevano l’intera annata costringendo poi a rincorse disperate nel tentativo di ottenere un posto per l’Europa League. Nel 2014-2015, anche a causa del logorante doppio impegno, la squadra è arrivata decisamente scarica alle ultime giornate, e le relative sconfitte hanno impedito al Torino di centrare la seconda qualificazione europea consecutiva.
TUTTO TORO CLASSIFICA: CONCORRENZA CHE CRESCE – Purtroppo per i granata, però, i punti non hanno un valore assoluto, ma vanno rapportati col contesto. Se nelle stagioni precedenti chiudere il campionato intorno ai 60 punti voleva dire la quasi totale sicurezza del sesto posto, quest’anno la lotta per l’Europa League rischia di essere di un livello sensibilmente più alto.
Prima, le seste in classifica terminavano il girone d’andata con non più di 32 punti (nel 2014-2015 la Fiorentina ne aveva appena 30). In questa stagione, invece, ci ritroviamo alla diciottesima giornata con l’Atalanta che ha già raggiunto i 32 ed un’Inter rinata che tallona la Dea a quota 30. A meno che non ci sia un improvviso crollo di diverse compagini, verosimilmente la lotta per un posto europeo sarà altra solfa rispetto a prima.
L’intenzione di tornare concretamente a giocarsi un posto per l’Europa League è sempre stata presente nella società granata: rispetto a Ventura, ora Mihajlovic ne parla a chiare lettere, è stato uno dei suoi primi argomenti da allenatore del Torino. L’obiettivo è quello di raggiungerla in due anni, anche se Sinisa ha manifestato la voglia di arrivarci fin da subito.
TUTTO TORO CLASSIFICA: TRA PRESENTE E FUTURO – Nonostante i granata siano tra le principale sorprese del campionato, è onestamente difficile pensare che possano tornare in Europa League già da quest’anno. Ci sono squadre più forti, più attrezzate, con molte più risorse. Il Toro si ritrova però nel bel mezzo di un progetto a medio-lungo termine: con le riforme Uefa – e il conseguente aumento dei posti europei per le squadre italiane -, Cairo intende accrescere il potere sportivo del Toro, costruendo una formazione in grado di lottare stabilmente per l’Europa. La continuità è quindi importante a 360°.
Questo Toro ha la seria occasione di battere il record di punti (57) della stagione 2013-2014; indipendentemente da quello che sarà poi il piazzamento finale, raggiungere almeno quota 60 punti sarebbe un importante segnale di crescita che farebbe guardare con fiducia al futuro. Perché a proclami e ambizioni (tradotte in investimenti), devono poi necessariamente seguire i risultati sul campo. In queste prime 18 giornate, questi sono arrivati (seppur tra alti e bassi): le restanti 20 forniranno un giudizio definitivo sull’effettivo valore del Toro costruito dalla dirigenza.