
L’EDITORIALE – Adesso possiamo dirlo che è suonato un campanello d’allarme? E’ successo nuovamente, e adesso, al netto del solito errore arbitrale che ha sfavorito la Juventus contro i rossoneri (in campionato gol regolare annullato ai bianconeri sullo 0-0, ieri un rigore solare negato dal direttore di gara sempre alla squadra di Allegri, per la gioia del Condor per il quale quando si sbaglia a suo favore sono “errori in buona fede, normali”), possiamo tranquillamente scrivere con buona pace di quei tifosi del “credere, obbedire e combattere” secondo i quali va sempre tutto bene e che citano quasi a memoria statistiche, corsi e ricorsi, dati ridotti pur di cercare di dimostrarti che è tutto a posto, che di campanelli di allarme in realtà ne sono suonati già più di uno. Troppi considerando che non è nemmeno finito il girone di andata. Questi campanelli segnalano che la squadra sta bene, ma una volta passata in vantaggio si chiude dietro inspiegabilmente anziché affondare il colpo del KO, e di conseguenza permette a chiunque, anche a questo piccolo Milan, di alzare la testa, pareggiare e, complice anche un insieme di altri fattori oltre all’indiscutibile impegno dei rossoneri, quali l’arbitraggio, la fortuna e qualche imprecisione avversaria, di riuscire a bloccarti sul pari. Allegri, poi, non sembra più capace di gestire la gara e spesso propone soluzioni tattiche incomprensibili oltre a dei cambi che il più delle volte appaiono tardivi o fuori luogo. Infine c’è l’atavico problema di quel centrocampo sfasciato in maniera assurda in due sessioni estive di mercato dalla dirigenza, dove oggi si salva solo l’ottimo Marchisio e quando sta bene Khedira. Una mediana difficile da ricostruire, non solo per il valore tecnico e carismatico dei giocatori ceduti, ma soprattutto se manca la volontà da parte di dirigenti e proprietà di investire sul serio e puntare a certi pezzi da novanta, insistendo invece di contro solo sulla quantità e su nostrani onesti mestieranti del pallone. Ad ogni modo, la Vecchia Signora non avrà il centrocampo di un tempo, ma come detto resta comunque una squadra ricca di campioni in difesa e attacco, pertanto in attesa di rinforzi, è assurdo vederla perdere partite o punti contro certe squadre. L’augurio, col quale chiudiamo questo editoriale, è che Allegri si dia una mossa, trovi le soluzioni e faccia non solo le scelte giuste sulla formazione definitiva da schierare da qui in poi, ma anche in modo che i suoi giocatori non considerino mai più chiuse le partite dopo essere passati in vantaggio.