
L’EDITORIALE – E all’improvviso, il grasso, vecchio e triste Gonzalo – Il gioco di squadra è importante, ma lo è di più avere dei campioni che possano contribuire a svilupparlo o, quando non è possibile, a vincere le partite con una loro giocata. Il collettivo, infatti, non può essere più importante del singolo, a meno che questo collettivo non sia formato, appunto, da un numero sufficiente di campioni tali da sopperire alla mancanza di uno o due di loro. Basta in tal senso guardare la gara di ieri contro il Torino: a un certo punto, con i granata che chiudevano ogni varco, erano le giocate dei singoli a creare loro problemi più che gli schemi bianconeri. Fino a quando un fuoriclasse di nome Gonzalo ha ricevuto palla, e in un attimo ha controllato e si è girato fulminando con un perentorio destro da fuori il portiere granata. E meno male che per qualcuno, tra una rosicata e l’altra, l’argentino è grasso, vecchio e triste… Che dire poi della magia di Dybala in occasione del gol di Pjanic? E’ chiaro quindi che la Juventus attuale non può fare a meno di Dybala, ma anche del suo Re bomber, Gonzalo Higuain: fuoriclasse simili vanno fatti sempre giocare. Anzi, a dirla tutta, vanno anche aiutati affiancandogli altri fuoriclasse. Dove sarebbe infatti oggi la Juventus senza le giocate di Dybala nei momenti difficili, quando la squadra era in difficoltà o a corto di fiato? E che dire delle micidiali punizioni del discontinuo Pjanic, delle parate di Buffon o dei gol di Higuain? La realtà dei fatti dice che non si devono collezionare le figurine sul mercato, ma certo nemmeno una caterva di gregari, quanto piuttosto acquistare dei top player funzionali al progetto di gioco del proprio allenatore. Senza per questo vendere quelli che hai già, mossa che farebbe fare alla squadra un passo avanti e uno subito dopo indietro. Perché la Juve, oggi, ha bisogno di certezze se vuole ambire a diventare grande anche in Europa, e necessita di trovare altri campioni all’altezza del Pipita, con buona pace del collettivo.