
La settimana pre-derby della Roma non è stata particolarmente tranquilla. Spalletti perde Salah ed è costretto a cambiare modulo; viene vietato l’allenamento a Tre Fontane e per quanto riguarda la costruzione del nuovo stadio manca ancora ogni certezza. I laziali parlano di guerra etnica accendendo i toni in modo spropositato. La Curva Nord decide di entrare, mentre la Sud continua a disertare gli appuntamenti all’Olimpico per via della protesta contro le barriere. Il derby della capitale numero 145 si apre con i giocatori di Lazio e Roma abbracciati a centrocampo durante il minuto di silenzio per ricordare la tragedia che ha sconvolto il Brasile e tutto il mondo del calcio. Spalletti torna alla difesa a tre forte del recupero di Manolas, difensore greco è stato out causa la frattura del setto nasale. Il primo tempo regala poche emozioni, la Roma non entra mai in panchina nonostante sappia della vittoria del Milan e dell’importanza del match. Dzeko è troppo solo e non viene mai servito, il migliore in campo è Perotti, seguito da Strootaman ed Emerson; Paredes continua a deludere. La noia viene spezzata da un rigore dubbio: Peres nellevesti di vice Salah al 28′ va via in velocità su Radu e, quando torna in possesso della palla, viene steso da Biglia. Dentro o fuori l’area di rigore? Banti si consulta con l’addizionale Calvarese che gli segnala il fallo e allora concede il rigore. Poi Calvarese parla nuovamente con il direttore di gara dicendo che è fuori. Viene quaindi data una punizione dal limite per la Roma e giallo per Biglia. Il secondo tempo, per la Roma, prosegue sulla scia del primo: emerge l’interpretazione individuale, ma a livello corale si combina poco e niente. Bisogna aspettare il 60′ per avere qualche brivido: Nainggolan serve con un gran cross Dzeko, però Marchetti blocca il bosniaco. Dopo soli 5 minuti, un altro centrocampista, con tanta voglia di riscatto, mantiene lucidità, mira l’uomo e insacca con un gran pallonetto. Subito dopo si scatena una rissa che tiene fermo il gioco per ben 4 minuti: la panchina biancoceleste non ha gradito i festeggiamenti dopo il gol e tutti vengono coinvolti; Strootman schizza Cataldi con una bottiglietta d’acqua, il laziale reagisce e tira per la maglia l’avversario, la pioggia di cartellini (rosso dalla panchina per Cataldi e giallo per Strootman) seda gli animi e il gioco riprende. La Roma, adesso, è un’altra squadra: attacca e vuole portare a casa i tre punti e i risultati si vedono: al 77′ arriva il raddoppio con Nainggolan. La Roma vince per la quarta volta consecutiva il derby, aggancia nuovamente il Milan al secondo posto in classifica e non perde di vista la Juventus. Ciò che piacevolmente sorprende è il carattere, ritrovato nel corso del match, dei giallorossi. Nessuno vedendo il primo tempo avrebbe potuto immaginare che la avrebbe vinto e soprattutto reagito. Gli errori individuali della Lazio pesano tanto, ma una Roma capace di sfruttarli e finalizzare, proteggere il risultato lasciano ben sperare in chiave Europa League e per rendere dinamico il nostro campionato