Sergio Parisse salterà la partita contro Tonga per una squalifica rimediata nel Top14
Senza entrare nel merito della squalifica affibbiata al Sergione Nazionale dai perfidi francesi che lo hanno già preso di mira diverse volte, il nostro parere è che la squalifica arrivi nel momento migliore.
Dopo l’imbarcata ai danni dei maestri neozelandesi, i cinghiali di O’Shea hanno visto la loro resurrezione contro gli springbok e assaporato la prima vittoria nella storia degli incontri tra le tre nazionali, riducendo a solo tre il numero delle squadre mai battute (Nuova Zelanda, Australia e Inghilterra, il terzetto).
La difesa azzurra è stata da manuale contro il Sud Africa dimostrando una tenacia inaspettata, contro Tonga sarà una partita diversa, ma la difesa sarà come sempre un aspetto fondamentale, ça va sans dire.
L’assenza di Parisse sarà per gli avanti azzurri l’occasione di dimostrare il proprio valore senza l’uomo simbolo della squadra, sarà l’opportunità per un nuovo leader per mettersi in mostra e guidare il reparto avanzato e non solo, e sarà infine la necessaria prova di maturità per una squadra troppo Parisse-dipendente.
La situazione ricorda il Sei Nazioni 2010, quando l’Italia in crescita dovette fare a meno di Capitan Parisse, infortunato al ginocchio. I cinghiali di quell’anno erano in crescita e erano sull’orlo di affermarsi in campo europeo, ma l’assenza del numero 8 ebbe un effetto disastro sulla squadra che ottenne una sola vittoria, sulla Scozia in casa.
L’Italia del 2010 non era pronta a fare a meno del proprio uomo più importante, quella del 2016, deve esserlo e la prova di maturità alla quale è chiamata arriva nel momento più opportuno.
Augurando al trentatreenne Parisse tutto il bene possibile, la carriera di un rugbista non è eterna e un erede deve venir fuori, meglio testarlo quando la squadra è su di giri.
