
Palermo Milan – L’editoriale
Qualcuno, agli inizi degli anni ’90, coniò il termine “cul de Sac” per indicare con una buona dose di ironia (e un pizzico di invidia) una delle doti principali dello squadrone rossonero, allora allenato dal “mago di Fusignano”, cannibale di successi in Italia, Europa e nel Mondo, come ancora oggi ama raccontare Berlusconi. Alla fine degli stessi anni il “cul de Sac” si trasformò in “cul de Zac”, perché Alberto Zaccheroni, la cui filosofia di gioco si ispirava in tutto a quella di Sacchi, fu protagonista dello scudetto del Milan nella stagione 1998-1999, strappato alla Lazio grazie ad una serie finale di vittorie a dir poco rocambolesche. Oggi non si può parlare – almeno non negli stessi termini – della fortuna di Montella. Il suo Milan non ha ancora vinto nulla nonostante, in questo momento, risulti evidente che tutti gli episodi giochino a suo favore, dal gol di Pjanic, alle parate di Donnarumma, fino ad arrivare al tacco di Lapadula. I rossoneri nelle ultime quattro partite hanno raccolto tre vittorie molto fortunate, di cui l’ultima a Palermo contro i rosanero impreziosita dalla finezza del numero nove “di scorta”.
Palermo Milan – I meriti di Montella
Perché chi entra dalla panchina decide la partita? Perché giocatori di diciassette e di diciotto anni portano punti pesanti in classifica? La risposta è da cercare nei meriti dell’allenatore. Montella assistito da un’opportuna combinazione di coraggio e fortuna sta facendo meglio dei suoi immediati predecessori, pur lavorando nel medesimo sconquasso della società attuale. Il suo segreto è aver costruito un gruppo i cui sforzi vanno in un’unica direzione. Rimangono i limiti individuali e strutturali della rosa a disposizione, ma prima della prestazione dei singoli emerge la costante del gioco di squadra, in termini di coesione più che di qualità, che in pochi possono vantare nel nostro campionato.
Palermo Milan – Le conclusioni
La vittoria col Palermo ha ancora una volta messo a nudo limiti e pregi di questa squadra. Cambiano i nomi dei protagonisti – stavolta i giocatori decisivi sono stati Suso e Lapadula – non cambia il risultato. Il Milan vince, è terzo in classifica e si prepara al derby. Con più consapevolezza che entusiasmo, come non succedeva da anni.