
ANALISI CROTONE NAPOLI
La prima buona notizia, la più importante: il Napoli è tornato da Crotone con i tre punti. Il risultato che serviva per interrompere l’improvvisa emorragia aperta dalle tre sconfitte di fila. La seconda buona notizia è il carattere mostrato dalla squadra di Sarri. In dieci uomini praticamente per un’ora, gli azzurri hanno dimostrato grinta e nervi saldi. L’espulsione di Gabbiadini avrebbe potuto dare il colpo di grazia dopo gli ultimi sfortunati episodi. Per fortuna così non è stato. La personalità e la voglia di gestire il pallone non sono mai mancate. Lo prova il 57% finale di possesso palla, ragguardevole se si pensa appunto ai 60 minuti di inferiorità numerica.
A proposito dell’attaccante bergamasco, il suo raptus di follia davvero non ci voleva. Con le alternative già ridotte in attacco, la probabile squalifica per due turni è una difficoltà ulteriore per Sarri. Gabbiadini ha detto in un’intervista di non sentire la pressione, i fatti però hanno dimostrato il contrario. E’ caduto troppo facilmente nelle provocazioni dei difensori del Crotone. E adesso, lascerà i suoi compagni senza di lui contro Empoli e, quel che è peggio, Juventus. Quello di prendersi il Napoli sulle spalle sembra destinato a restare un sogno irrealizzato e irrealizzabile.
Per fortuna, Mertens e Callejon hanno sopperito alla grande con una gara di grande qualità e generosità. 4 tiri a testa, 2 passaggi chiave per il belga, 4 eventi difensivi per lo spagnolo. Soprattutto Mertens sembra finalmente più responsabilizzato e maturo, riuscendo a trovare giocate utili per la squadra. Ottima anche la prova del centrocampo, con Allan sugli scudi specie nella fase passiva: 10 eventi difensivi in tutto. E un Diawara che oltre a compiere un lavoro di regia di buona quantità (89 palloni toccati) e piuttosto pulito (ottimo 86,3% di passaggi riusciti), ha messo anche quel quid di fisicità in più (7 eventi difensivi e 3 duelli aerei vinti) che di solito manca con Jorginho in campo. Va ovviamente limato il suo inserimento completo negli schemi, ma la strada sembra quella giusta.
E’ un Napoli però ancora lontano dalla guarigione. Le imprecisioni non sono mancate, se è vero che gli azzurri hanno concluso con l’81% di passaggi riusciti, una media ancora bassa per gli standard di squadra. A cui vanno aggiunti i ben 26 errori, piuttosto equamente distribuiti tra tutti i giocatori in campo, in fase di controllo della palla. In sostanza, c’è ancora della ruggine nei meccanismi. E’ bastato comunque per prendersi la partita, al cospetto di un avversario la cui non eccelsa caratura è provata anche dai numeri. Il 73% di passaggi riusciti è davvero una percentuale bassa. Se poi si pensa che il regista Crisetig ha totalizzato solo il 66%, si capisce qualcosa dei problemi strutturali dei calabresi. I tre punti sono comunque la miglior medicina. Sarri potrà lavorare con più calma per trovare soluzioni.