Bologna, il pari interno con il Sassuolo è un’autentica beffa ma è arrivato perchè la partita non è stata chiusa quando era il momento di metterla in cassaforte. A Verona, con il Chievo, bisognerà ripartire dimenticando in fretta quanto accaduto nel finale del Dall’Ara ed entrando in campo con tanta fame di punti, magari tre, e più cinismo.
Palla avvelenata – C’è poco da girarci intorno. Se sull’1-0, marchiato dal fantastico gol di Verdi su punizione, ci si presenta almeno un paio di volte pericolosamente davanti alla porta avversaria e non si raddoppia, è ovvio che la palla – in quanto rotonda, affascinante ma a volte avvelenata come la mela di Biancaneve – può fare molto male. Ad esempio rotolando dove meno ce lo si aspetta, compresa la propria porta.
Bravo il Sassuolo – e abile Matri – a crederci fino alla fine, per carità, ma onestà vuole che si dica che il Bologna questa volta ha letteralmente buttato al vento la vittoria. E fa male, quanto se non più che con la Lazio a Roma, perchè ad una buona prestazione – figlia di una palpabile determinazione e di buone trame di gioco, specialmente nel primo tempo – non è seguito il risultato ad essa più coerente.
Tatticamente i rossoblù hanno giocato quasi con le armi dei rivali, cercando di tenere alto il ritmo, di pressare alti e di mantenere il più possibile la gestione del pallone, ma quando il fato ci mette lo zampino si pagano anche le minime distrazioni come nel caso dell’ingenuità sul pareggio.
Tutti a Verona per il Chievo – Tra decisioni arbitrali discutibili ed errori propri, il Bologna al momento ha qualche punto in meno di quanti ne meriterebbe. Come per tutte le squadre di A, l’immediatezza del prossimo turno – già domani, mercoledì – impone di resettare mentalmente tutto tranne gli insegnamenti utili: la sfida contro il Chievo va preparata nel migliore dei modi perchè fare risultato non è un obiettivo impossbile.
