
Mafia III – Recensione (Xbox One). La serie Mafia è certamente una delle più amate dagli appassionati di videogiochi. Non deve quindi stupire se il terzo capitolo della saga abbia suscitato tante aspettative nei fan e non poche polemiche, anche un po’ gratuite, al momento del suo lancio. Quando l’attesa di un titolo simile è lunga e le aspettative sono tante, è facile scatenare la furia di qualche videogiocatore se le cose apparentemente non sono come le si desideravano. Ad ogni modo, parlando di Mafia III per recensirlo, diciamo subito che con esso la serie svolta completamente e diventa in tutto e per tutto simile a un Grand Theft Auto. Il gioco è ambientato sul finire degli anni 60 nella città fittizia di New Bordeaux, una versione immaginaria di New Orleans. Proprio in questa misteriosa quanto affascinante città il videogiocatore interpreta Lincoln Clay, un orfano di colore con origini anche italiane, reduce del Vietnam. La storia è narrata con un taglio cinematografico azzeccato e coinvolgente, che sfrutta il metodo del racconto stile cinema verità per mostrare sequenze di gameplay intervallate da interviste e dichiarazioni dei protagonisti, raccolti però ad anni di distanza dai fatti. Dicevamo di Lincoln: adottato ben presto dalla mafia nera, Lincoln si troverà, una volta rientrato nella sua città, a prendere parte a eventi decisamente più grandi di lui e a perdere tutti i suoi affetti per mano dello spietato boss della mafia italiana di New Bordeaux, Salvatore “Sal” Marcano. Per Clay inizia così un lungo cammino che dovrà portarlo a compiere una violenta e sanguinosa vendetta con l’obiettivo di smantellare l’operazione criminale dei Marcano e di uccidere il suo capofamiglia.
Per arrivare al pesce più grosso, però, Clay deve prima sbarazzarsi dei suoi luogotenenti, in maniera tale da indebolirlo. Per far questo occorre prendere il controllo dei vari quartieri in cui è suddivisa New Bordeaux: tradotto in soldoni il giocatore deve svolgere una serie di missioni primarie e secondarie che servono per far venire alla luce i due scagnozzi che gestiscono il racket locale per conto del bersaglio finale da assassinare. Danneggiando le loro attività criminali, la coppia si farà viva e i due delinquenti, uno per volta, possono poi essee uccisi o reclutati. A quel punto si può puntare al boss del quartiere, da raggingere tramite una missione principale più profonda di quelle legate ai loro scagnozzi, e molto spesso con una meccanica inedita. Una volta eliminato il boss locale, il quartiere può essere affidato alla gestione degli alleati di Lincoln. Si tratta di Cassandra, Burke e Vito Scaletta (il protagonista di Mafia II): il loro utilizzo consente all’utente di avere accesso a tutta una serie di bonus e potenziamenti a seconda degli introiti che questi riusciranno a generare. L’importante è essere equo e non sfavorire nessuno dei tre per evitare che qualcuno si ribelli o conceda la sua lealtà ai nemici.
A fronte di una storia molto ben costruita e di tante idee interessanti, Mafia III offre purtroppo il fianco a una serie di mancate ottimizzazioni che ne rovinano in parte l’esperienza. Piccoli o grossi difetti, dipende dai punti di vista, che però una semplice patch correttiva potrebbe in appresso risolvere. Innanzitutto parecchie missioni secondarie sono ripetitive e si limitano a cambiare solo il soggetto (uno spacciatore da picchiare e interrogare piuttosto che un drogato, il guardaspalle di un criminale di secondo piano da uccidere anziché un pappone, etc), ma non la sostanza. Inoltre c’è un’intelligenza artificiale che nella sessioni stealth non brilla certo per logica: spesso i nemici non riescono a vedere Lincoln accucciato a mezzo metro da loro perché coperto da un riparo microscopico, o non si accorgono dell’assassinio di un loro compagno a pochi metri. Altre volte, invece, sembrano fin troppo attivi e sensibili al minimo rumore, anche dalla grande distanza. Anche le routine comportamentali delle forze dell’ordine a volte lasciano a desiderare: quando devono inseguire qualcuno a piedi in qualche vicolo, vanno in tilt e dopo un po’ si stancano di cercare e se ne tornano sulla strada principale, mentre a bordo di un auto, si rivelano spietate nei confronti di Lincoln se questi a sua volta guida un veicolo. A proposito, il sistema di guida è estremamente arcade, con le auto che possono essere personalizzate e potenziate, anche se non è prevista nessuna caratterizzazione ad hoc per ogni macchina rubata.
Passando alla parte tecnica, conoscerete certamente le polemiche che nei giorni scorsi hanno accompagnato l’uscita del gioco, soprattutto su PC per via dei suoi frame bloccati a 30. Ebbene, per quanto riguarda la versione da noi testata su Xbox One, la cosa non pesa più di tanto sulla fruibilità del gioco, e non abbiamo assistito a problemi di rallentamenti o di mancanza di fluidità. Graficamente poi il titolo non è male, anzi: la città di New Bordeaux, molto vasta, è realizzata con cura e offre un’ottima varietà di ambienti e architetture, impreziosite da un buon sistema di illuminazione e dal ciclo dinamico giorno/notte oltre che dal meteo variabile. I modelli dei personaggi, dal canto loro, sono ben costruiti e animati, al contrario di quelli secondari realizzati con una qualità più bassa. Ottima anche la parte audio, con buoni effetti sonori, una colonna sonora da antologia ricca di brani su licenza e arricchita anche da conversazioni, telegiornali e spot pubblicitari che passano in radio. Senza dimenticare il valido doppiaggio in italiano.
Mafia III è un gioco imperfetto, i cui difetti però potrebbero essere in buona parte sistemati con una semplice patch correttiva, che siamo certi gli sviluppatori rilasceranno quanto prima. Nel frattempo il titolo resta comunque meritevole di essere giocato perché caratterizzato da una trama avvincente e da un’ambientazione degna di una pellicola cinematografica. Senza contare il fatto che offre pure alcuni interessanti spunti a livello di gameplay, in un genere da un po’ fermo su se stesso. Insomma, il nuovo lavoro di Hangar 13 piace, ma un po’ meno di quanto meriti a causa dei difetti descritti nella nostra review. Se siete disposti a sorvolare su di essi, allora Mafia III è un gioco da avere assolutamente, altrimenti avete due opzioni: o lo lasciate sullo scaffale, ma vi perdete una bella esperienza, o aspettate le correzioni da parte del team di sviluppo prima di acquistarlo.
Un ringraziamento a CiDiverte per averci fornito la copia per la recensione.