
È un De Zerbi a 360° quello presentato sul numero odierno della Gazzetta dello Sport. Un De Zerbi che intervistato dalla rosea fa il punto tra passato, presente e futuro, analizzando quanto fatto fino ad oggi sulla panchina rosanero e quanto potrà essere fatto durante il proseguo della stagione.
Dalle parole rilasciate dal tecnico bresciano ai microfoni della quotidiano milanese, traspare come il rapporto con il vulcanico presidente Zamparini sia più che idilliaco, tutt’altro rispetto a quanto accadeva tra il numero uno friulano e l’ex tecnico Davide Ballardini, generalmente all’insegna del binomio amore-odio e in cui molto spesso a prevalere era il sentimento più negativo. A giovare al rapporto tra i due è soprattutto la decisione di Zamparini di non intromettersi nella gestione tattica della squadra: “il presidente mai ha fatto pressioni sulle mie scelte. Già mi conosce bene, sa che alla fine decido io”.
De Zerbi ha anche spiegato il motivo per cui nella prima parte di campionato ha deciso di abbandonare il 4-3-3 tanto caro ai tempi del Foggia, per orientarsi su uno schema che abbia di base la difesa a tre, mantenendo tuttavia il suo credo offensivo: “a Palermo ho puntato sulla difesa a tre, non per arroccarci ma per esaltare la qualità in fase offensiva degli esterni Rispoli e Aleesami. Ma non ho cambiato i princìpi dell’organizzazione tattica”. Un’idea di calcio, quella nella testa di De Zerbi, che si basa sul voler giocarsela con tutti, partendo dalle big fino ad arrivare alle dirette concorrenti per la lotta salvezza: “pretendo che la mia squadra abbia la mentalità per fare sempre la partita” e ancora: “anche contro la Juventus, ho voluto che i ragazzi tentassero la giocata da dietro, impostando la manovra dalla difesa”.
Dopo aver esaltato il gruppo De Zerbi passa alla valutazione di alcune individualità della rosa del Palermo, iniziando dal discusso Nestorovski: “il presidente lo ha accostato, a giusta ragione, a Pippo Inzaghi. È veloce, ha il fiuto del gol, sente l’area di rigore. Ha grandi prospettive. Magari gli farò avere qualche dvd sulla carriera di SuperPippo, così Nestorovski studierà per migliorarsi”. E dopo aver esaltato la leadership di Vitiello e Gazzi, la voglia di mettersi in gioco di Alessandro Diamanti e aver espresso fiducia sul potenziale di molti giovani rosanero come Posavec, Sallai, Balogh e Bentivegna si è lasciato andare a previsioni su quello che la sua squadra potrà realizzare da qui a fine stagione: “viviamo gara dopo gara, anch’io devo scoprire tempi e margini di crescita del gruppo. Chi mi può dire quando i giocatori avranno velocità di pensiero e di gambe per esprimere il calcio che vorrei? Intanto, sono orgoglioso di allenare ragazzi fantastici, curiosi e ansiosi di apprendere” un organico che a detta di De Zerbi: “non sono scarsi e destinati alla retrocessione, come sono dipinti sin dal precampionato”. Infine un appello ai tifosi rosanero: “Palermo merita affetto, sapremo ripagare”.
Insomma dalle parole del tecnico rosanero traspare fiducia sul proseguo della stagione e chissà che dopo la parentesi di Foggia, De Zerbi non possa regalare sorprese anche in Sicilia.