
Roma 2024, ecco il no definitivo. Il consiglio comunale della capitale ha infatti votato la mozione che conferma quello pronunciato dalla sindaca Virginia Raggi, in merito alla corsa per organizzare le Olimpiadi 2024, mettendo così agli atti il ritiro della candidatura a cinque cerchi. L’esito era scontato, data la solida maggioranza dei 5 stelle, che ha approvato la mozione ‘ammazza Olimpiadi’ con 30 voti favorevoli (i 29 grillini più Stefano Fassina di Sinistra italiana) e 12 contrari. E’ ora attesa la reazione ufficiale del Coni e del comitato promotore della candidatura ai Giochi Olimpici 2024.
Al Campidoglio, i lavori dell’aula Giulio Cesare, che si sarebbero dovuti concludere alle 14, si sono invece protratti sino alle 16. Erano presenti Francesco Soro, il capo del gabinetto del Coni, e Diana Bianchedi, la coordinatrice generale di Roma 2024; quest’ultima ha però deciso di abbandonare l’aula, dichiarando nel corso di una conferenza stampa improvvisata: “Oggi pensavo di poter parlare davanti al consiglio comunale per dare le informazioni corrette per questa candidatura perché ne abbiamo lette di tutti i colori. In aula avrei voluto far conoscere il dossier a persone che non lo hanno letto. Oggi a loro viene chiesto di votare un dossier di candidatura che oggettivamente non hanno letto”. E ancora: “Il mio obiettivo oggi era, non quello di far loro cambiare opinione, ma semplicemente chiedere loro di fare una scelta consapevole e con responsabilità”.
Diana Bianchedi si è inoltre espressa contro le dichiarazioni che imputavano 1 miliardo di debiti legati ai Giochi di Roma ’60: “Abbiamo sentito dire che in termini di mobilità le città cambiano, come Barcellona, Londra e Sydney. Noi con Roma nel 1960 abbiamo potuto inaugurare l’aeroporto di Fiumicino, Olimpico, Tangenziale, sottopassi del Lungotevere, e Muro Torto. Credo che sia non corretto affermare che quel miliardo sia imputabile si Giochi del ’60”. In aula non erano invece presenti né il presidente del Coni Giovanni Malagò né il suo collega paralimpico Luca Pancalli, che avevano già alluso allo stop alla candidatura al Quirinale, nel corso dell’incontro dei medagliati di Rio 2016 con il presidente della Repubblica Sergio Mattarella.