Qui Bologna: di ritorno da San Siro con un pieno di fiducia

Qui Bologna: di ritorno da San Siro con un pieno di fiducia

Il Bologna torna da San Siro con un pieno di fiducia. Senza il jolly pescato da Perisic, infatti, i  rossoblù avrebbero colto un clamoroso successo sul campo dell’Inter, forse troppo celebrata per la vittoria colta su una Juventus giunta a Milano con troppa presunzione. Sia come sia, non è un caso che i felsinei inizino a far punti anche in trasferta; un regalo di compleanno gradito anche per il presidente Joey Saputo, in tribuna a tifare per i suoi: il gioco voluto da mister Roberto Donadoni comincia ad essere sempre meglio interpretato dai suoi.
In porta un attento Da Costa – due no a Candreva e Icardi – consente a Mirante di poter recuperare con i tempi e la prudenza necessari. La sofferenza sulle fasce di Krafth (poi Maietta) e Torosidis poteva esser messa in preventivo: impegnati contro Perisic e Candreva, avevano due clienti pericolosissimi e forse sono stati aiutati dai compagni meno di quanto sperasse Donadoni. Per fortuna del Bologna Gastaldello (poi Oikonomou) e Maietta hanno lasciato Icardi a bocca asciutta, confermandosi coppia di centrali di assoluta garanzia. Alti e bassi dai centrocampisti: Taider, Nagy (generoso in copertura su Banega, uomo chiave dei nerazzurri limitato e reso inoffensivo) e Dzemaili, più il subentrato Pulgar, hanno avuto una giornata molto impegnativa. Forse non la loro migliore uscita in trio, ma se Kondogbia è andato in crisi tanto da essere sostituito da De Boer dopo soli 28’ qualche merito è stato anche dei dirimpettai felsinei.
In attacco Verdi è sembrato più pimpante di Krejci sulle fasce, mentre al centro un Destro meno convincente che nella precedente uscita ha però avuto il merito di essere al posto giusto e di beffare Handanovic con il tiro del momentaneo 0-1.
Ecco allora che questo Bologna, compatto e umile, sembra aver trovato la quadratura anche in trasferta dopo le precedenti delusioni. Non un aspetto di poco conto, anzi: proprio la capacità di sommare buoni risultati esterni a quelli casalinghi fa la differenza in un campionato che – Juventus e poche altre a parte – sembra essere all’insegna dell’equilibrio e della necessità di essere sempre “sul pezzo” per poter raggiungere i propri traguardi.
Dire dove possa arrivare questo Bologna, a questo punto, resta una previsione difficile ma ha certamente ragione Donadoni quando dice che i suoi saranno scomodi per molti avversari. La voglia di lottare su ogni pallone c’è, lo spirito che serve per giocarsela senza paura è evidente in chi scende in campo e quindi questo plus di concentrazione e cattiveria lascia ben sperare i tifosi rossoblù.
Carattere e personalità faranno la differenza: la “prova del nove” sarà già alla prossima sfida, domenica alle 15 al Dall’Ara, contro il Genoa.

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