Palermo-Juventus, la Dea bendata è bianconera

Palermo-Juventus, la Dea bendata è bianconera

24 settembre 2016 – PALERMO

Una Juventus bruttina e con poche idee espugna il Renzo Barbera di Palermo grazie a una autorete al 49′ dello sfortunato difensore rosanero Goldaniga. Ma a parte i tre punti, la squadra bianconera ha poco di che rallegrarsi. Gli uomini di Massimiliano Allegri, infatti, hanno disputato forse la peggiore gara dall’inizio della stagione, mostrando qualche problema nella costruzione della manovra e in generale a centrocampo, dove è sembrata molle e senza idee. Vero è che non si può sempre giocare a mille e che evidentemente la preparazione è stata fatta con l’obiettivo di entrare in condizione più avanti, ma ciò non toglie che la squadra, al netto di quanto appena scritto, ha dimostrato di essere in affanno in quello che di solito dovrebbe essere il fulcro della manovra offensiva bianconera. La Juventus ieri ha costruito un paio di grandi occasioni da rete, poi fallite clamorosamente sottoporta soprattutto da un Mandzukic irriconoscibile, ma è stato più per la giocata del singolo o per qualcosa di estemporaneo, che per delle manovre vere e proprie.

Se la mediana non funziona, tutta la squadra fatica, specie in avanti, dove senza la fisicità e gli strappi improvvisi di un Pogba, o gli inserimenti e i tiri di un Vidal a supportare le punte o a tentare di scardinare le difese avversarie, le cose diventano complicate. È evidente che la squadra è incompleta in quel reparto, non tanto numericamente, ma dal punto di vista dell’esperienza e della qualità, e i risultati si vedono: qualcuno per via di evidenti lacune tecniche e fisiche (Asamoah, poi tra l’altro uscito per i soliti problemi al ginocchio), chi per un po’ di stanchezza (Khedira). Se a questo aggiungiamo la scarsa verve ieri di un abulico Pjanic, allora il quadro appare completo.

La sensazione è che Allegri dovrà decidersi prima o poi a valorizzare al meglio il grande potenziale a disposizione, magari portando definitivamente Pjanic nella sua posizione naturale di trequartista o inserendo Pjaca a supporto di Dybala, ieri in panchina, e Higuain. In attesa che a gennaio la dirigenza porti a Torino almeno un centrocampista di livello internazionale che possa fare “il quarto titolare” e colmare qualche lacuna tecnica, ci sembra la soluzione migliore. Ad ogni modo c’è tempo, la stagione è ancora lunga, e pian piano, con la condizione e qualche ritocco tattico, siamo certi che arriverà anche il gioco. L’importante è che tutti, in panchina come in società, abbiano le idee chiare sul da farsi. In fondo Allegri è persona intelligente e ha dimostrato nella sua carriera che quando vuole sa far giocare assieme i suoi talenti e di non disdegnare il gioco offensivo.

Per il Palermo di De Zerbi c’è invece poco da dire: ha fatto la sua partita, ha cercato di contenere le poche velleità offensive dei bianconeri per cercare di strappare un pari, creando non pochi problemi alla mediana della Vecchia Signora col duo Chochev-Diamanti, e quando non c’è riuscito ci hanno pensato gli avversari a sbagliare. Fino all’autogol, che ha compromesso i piani dei rosanero, costretti a quel punto a rischiare per cercare di raggiungere il pari, con tanto di assedio finale dove si sono distinti in particolare Aleesami e l’ex bolognese, facilitato però anche da una Juventus di per sé in affanno, senza però riuscire nell’impresa.

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Giornalista, scrittore e Social Media Editor, è una delle firme storiche di Multiplayer.it. Ma in diciotto anni di attività ha anche diretto il settimanale Il Ponte e scritto per diversi siti, quotidiani e periodici di videogiochi, cinema, società, viaggi e politica. Tra questi Microsoft Italia Tecnologia, Game Arena, PlayStation Magazine, Kijiji, Movieplayer.it, ANSA, Sportitalia, TuttoJuve e Il Fatto Quotidiano. Fa parte di Giornalisti Senza Frontiere ed è spesso impegnato in scenari di guerra come la Siria e la Libia.

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