Genoa-Napoli 0-0, l’analisi: le difficoltà degli azzurri e il ritmo del Grifone

Genoa-Napoli 0-0, l’analisi: le difficoltà degli azzurri e il ritmo del Grifone

Difficoltà a innescare gli attaccanti, imprecisione in zona gol nel momento in cui ci si è riusciti, sofferenza tattica – e, negli ultimi 15-20 minuti, fisica – derivata dal pressing asfissiante degli avversari, un pizzico di sfortuna sotto forma della traversa di Hamsik. Queste le chiavi di analisi, da parte azzurra, per spiegare come mai Genoa-Napoli è finita 0-0.

Un risultato, lo diciamo subito, giusto, al netto del probabile fallo da rigore su Milik nel secondo tempo. Come detto, il Genoa ha interpretato una partita gagliarda e a tutto campo, concedendo davvero il minimo sindacale al Napoli, sfruttando in particolare la grande verve in entrambe le fasi degli esterni Lazovic (due conclusioni, due occasioni create, un dribbling ma anche tre tackles e una palla intercettata) e Laxalt (un tiro, due occasioni create, tre dribbling e tre palle allontanate). Il che, unito alla prova di livello assoluto fornita dalla difesa a tre, ha reso veramente difficile al Napoli rendersi pericoloso. La squadra non ha risentito nemmeno dell’infortunio di Pavoletti nel primo tempo, anzi nel finale, col “Cholito” Simeone, ha sfiorato per due volte il gol della vittoria.

Il Napoli, dal canto suo, pur tenendo bene il campo e creandosi comunque le sue occasioni, non è riuscito a essere brillante come in altre occasioni. C’entrano sicuramente le due partite in meno giocate dal Genoa (non impegnato in Europa e praticamente rimasto ai box con la Fiorentina per l’acquazzone piovuto su Marassi) la settimana scorsa, che hanno permesso alla squadra di Juric un maggiore impatto fisico sul match, e l’ingresso ritardato, per i motivi più disparati, di ben cinque nuovi innesti del mercato, che rendono le rotazioni azzurre al momento piuttosto limitate. Soprattutto, però, la difficoltà di trovare nell’impostazione della manovra un’alternativa credibile a Jorginho, ben schermato da Rigoni: il regista azzurro ha mantenuto una grande lucidità, considerando il 92% di passaggi completati, ma buona parte di questi sono stati effettuati all’indietro e a ogni modo l’italobrasiliano è stato costretto a toccare “solo” 78 palloni, risultando il terzo di squadra ben dietro ai due difensori centrali. Una rarità.

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La heatmap di Jorginho che mostra come il suo raggio d’azione sia stato tenuto piuttosto basso dal baricentro degli avversari.

 

Sfatiamo poi due falsi miti emersi dai commenti del post-gara: le prestazioni sottotono di Hamsik e Callejon. Il capitano del Napoli, oltre a essere quello che più è andato vicino al gol, si è costruito altre due conclusioni e ha creato altre due occasioni, perdendo palla soltanto due volte, oltre ad avere la miglior percentuale di squadra di passaggi completati (93%). Allo stesso modo, lo spagnolo non ha fatto mancare il suo apporto a tutto campo, calciando quattro volte verso la porta, effettuando quattro passaggi chiave e totalizzando tre interventi difensivi: l’unico difetto, insomma, questa volta è stata la percentuale realizzativa. E’ mancato un contributo determinante, semmai, da parte di Milik e Mertens: il polacco ha lottato ma è risultato poco coinvolto (soli 22 palloni toccati) ed anche piuttosto arruffone con le sue quattro palle perse, mentre il belga ha letteralmente sbagliato partita, non riuscendo mai a concludere verso la porta avversaria e creando una sola occasione. Da lui ci si aspetta molto di più.

In conclusione, il Napoli ha dimostrato, semmai ce ne fosse stato bisogno, quanto sarà importante in questa stagione attingere a tutta la profondità della propria rosa per ruotare al meglio gli uomini. Non che ieri ci fossero giocatori sulle gambe ma, forse, qualche alternativa in più sarebbe servita, anche dal punto di vista tattico. Trovando avversari della brillantezza del Genoa, si farà fatica. I lati positivi vengono proprio da qui: è stato importante uscire imbattuti da Marassi, contro una squadra che farà sudare tutti, e mantenere l’imbattibilità e il secondo posto in campionato. Poco male aver perso il primato, essendo solo alla quinta giornata.

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