Roma 2024, Virginia Raggi verso il “no” alla candidatura

Roma 2024, Virginia Raggi verso il “no” alla candidatura

Roma 2024, il giorno del giudizio. Alle 14:30 di oggi mercoledì 21 settembre, nel suo ufficio in Campidoglio Virginia Raggi dovrebbe infatti pronunciare il suo ‘no’ a Giovanni Malagò e Luca Pancalli, rispettivamente presidenti del comitato olimpico e paralimpico italiano, in merito alla candidatura olimpica italiana. L’unica incertezza pare vertere sulla natura della decisione della Sindaca: un no definitivo – di fronte al quale Malagò ha anticipato non cercherebbe vie d’uscita – o un no ‘diverso’, magari in direzione referendum (anche se il tempo non gioca in questa direzione)?

Il calendario pomeridiano lascia ben poche speranze: l’incontro delle 14:30 con vista Roma 2024 sarà infatti seguito solo un’ora dopo dalla conferenza stampa del primo cittadino romano, che risparmierà a Malagò e Pancalli l’umiliazione del ‘no’ in un luogo simbolico del degrado del patrimonio sportivo di Roma, essendo l’incontro previsto nella sala della Protomoteca, in Campidoglio. Ieri notte, nel frattempo, si è tenuto un incontro ‘tecnico’, sul merito del dossier olimpico: da una parte il capogruppo dei 5 Stelle al Comune di Roma Paolo Ferrara e il presidente della commissione sport Angelo Diario; dall’altra Diana Bianchedi, coordinatrice generale del comitato per la candidatura. Il vertice preparatorio sarebbe scivolato con una certa serenità, con tante richieste di spiegazione da parte grillina.

Il “no” del comune, come detto, è stato considerato – anche da parte del presidente del consiglio Matteo Renzi – come un limite invalicabile. Nelle ultime settimane, però, si è fatta strada l’idea di un ricorso alla Corte dei Conti, ritenendo che la marcia indietro rispetto alla mozione del Consiglio comunale del 25 giugno (ancora in era Ignazio Marino) possa essere considerata un “danno erariale”, dato che nel frattempo il Coni ha speso i suoi soldi nel Comitato per la candidatura. La scadenza del 7 ottobre intanto si avvicina, con Parigi sempre più favorita e Los Angeles ‘carta di riserva’ data anche la mancanza di garanzie da parte della terza (e da oggi ultima?) candidata Budapest.

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Piacentino di nascita e lunigianese d'adozione, maniaco di (quasi) tutti gli sport ed 'esperto' del loro lato 'gossipparo'.

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